L'INTERVISTA

Musica, Fede e Inclusione, Dajana a Cascia: la fede in musica

Dajana sul Sagrato della Basilica di Santa Rita da Cascia per una Serata di Elevazione Spirituale

Musica, Fede e Inclusione, Dajana a Cascia: la fede in musica

A cura di Ilaria Solazzo

Dopo l’intensa esperienza vissuta durante il Giubileo dei Giovani 2025, Dajana torna a far vibrare il cuore del pubblico con la forza della musica e della preghiera. L’artista sarà protagonista di una serata speciale sul sagrato della Basilica Giubilare di Santa Rita da Cascia, in un appuntamento che si preannuncia come un vero e proprio incontro di anime sotto le stelle.

Una data non casuale: il 10 agosto, notte di San Lorenzo, quando il cielo si riempie di stelle cadenti e desideri. In questa cornice mistica, la serata sarà un viaggio di elevazione spirituale, fatto di musica, raccoglimento, silenzio interiore e preghiera condivisa.

Sarà accompagnata al piano dal maestro Davide Capitali con la partecipazione straordinaria di Laura Santarelli, presidente Accademia Europea Sordi e interprete della lingua dei segni che porterà la magia dell’evento anche a chi comunica in LIS. Tutto è stato pensato per permettere anche a non udenti di vivere pienamente l’esperienza.

“La fede deve parlare a ogni cuore, senza barriere. La musica, come la preghiera, deve arrivare ovunque”, ha detto Dajana. “Costruire ponti, non muri: è questo il senso più vero dell’incontro”.

L’intervista

Cosa rappresenta per lei questa serata a Cascia?

«Un dono. Essere invitata sul sagrato della Basilica di Santa Rita è un onore immenso. Non sarà un semplice concerto, ma una preghiera sotto il cielo stellato».

Che eredità le ha lasciato il Giubileo dei Giovani?

“Un segno profondo nel cuore. Quei giorni mi hanno ricordato quanto i giovani abbiano sete di autenticità, di bellezza e di fede vissuta. Ho ricevuto tanto, e sento il bisogno di restituire attraverso ciò che so fare: cantare e testimoniare”.

Perché ha accettato subito l’invito a esibirsi a Cascia?

“Perché l’Umbria è una terra profondamente densa di Spirito Santo e Cascia è un luogo che – per me – vibra di spiritualità. Ma soprattutto perché sento una forte devozione verso Santa Rita. La sua storia mi ha sempre ispirata: è una donna di pace, di forza e di speranza”.

Qual è il suo rapporto personale con Santa Rita?

“È una Santa che sento molto vicina. Nei momenti difficili, mi rivolgo spesso a lei. Fin da Bambina, La sua capacità di perdonare, di amare nonostante il dolore, è qualcosa che mi tocca profondamente. Salire sul suo sagrato è, in un certo senso, come entrare in casa sua. Sono onorata per questo invito e ringrazio La Madre Priora e Suor Maria Laura per il sostegno e l’amore”.

La serata sarà anche un momento di inclusione e apertura. Quanto è importante per Lei?

“Importantissimo. Credo che la fede debba parlare a tutti, senza barriere. Avere con me Laura Santarelli e il maestro Davide Capitali significa questo: costruire ponti, non muri. La musica, come la preghiera, deve arrivare a ogni cuore, anche a chi ascolta o percepisce in modo diverso”.

Che tipo di emozioni si aspetta di vivere la sera del 10 agosto?

“Mi aspetto emozioni forti, sincere, condivise. Non cerco l’applauso, ma l’incontro. Vorrei che ognuno, tornando a casa, sentisse nel cuore un po’ di quella pace che io stessa trovo nella fede”.

Cosa ha preparato per il pubblico che verrà ad ascoltarla?

“Un percorso di luce. Canterò brani che parlano di vita, di speranza, di rinascita. Alcuni sono legati al mio percorso personale, altri sono preghiere in musica. Tutto sarà pensato per aiutare chi ascolta a entrare in un’atmosfera di silenzio interiore e di ascolto profondo”.

Canterà anche “Padre Nostro” reduce dal Giubileo dei giovani?

Assolutamente sì!!

Cosa significa per Lei fare musica in un contesto di fede?

“Significa andare oltre la performance. Non è spettacolo, è servizio. Ogni nota, ogni parola è un atto di offerta. Quando canto in questi contesti, non sono più solo un’artista: divento un tramite. E questo mi commuove ogni volta”.

Quale messaggio vorrebbe lasciare a chi vi parteciperà?

“Che nessuno è solo. Che anche nella notte più buia, ci sono stelle che ci guidano. E che la fede non è un peso, ma una forza dolce che ci rialza e ci accompagna”.

Dopo Cascia, cosa porta con sé nel cuore?

“Porterò la luce di quella sera, i volti, gli sguardi, le lacrime forse. Ma soprattutto porterò la certezza che quando si uniscono musica, preghiera e amore, accade qualcosa di miracoloso. E io voglio continuare a vivere e a cantare proprio per questo”.

La videochiamata con Dajana si conclude con un sorriso sincero che sa di gratitudine. “Ci vediamo il 10 agosto a Cascia. Sarà una notte indimenticabile, lo sento” ci saluta con gli occhi lucidi. “Ne sono certa” le rispondo, “perché quando la musica si fa preghiera, davvero non c’è distanza tra cielo e terra”.