La Roma vince a Firenze 2-1, riscatta il passo falso in Europa League contro il Lille e consolida la vetta della classifica ora a 15 punti: Soulé e Cristante ribaltano nel primo tempo il gol di Kean che al 14′ aveva illuso la Fiorentina sempre più in caduta libera. La squadra di Gasperini ha all’attivo dopo sei partite appena due gol subiti. Per i viola, sfortunati avendo colpito un palo sempre con il centravanti della Nazionale e una traversa con Piccoli, è la terza sconfitta casalinga di fila in campionato, ma soprattutto continua il digiuno di vittorie nella massima serie dopo le prime sei giornate: è accaduto soltanto due volte nella storia del club, nel 1935/36 e nel 1977/78.
La partita si era messa in discesa per la squadra di Stefano Pioli grazie a Kean che ancora non aveva segnato in questa stagione: da applausi il suo tiro da fuori area, imparabile per Svilar. La gioia della Fiorentina e dei suoi tifosi è durata però pochissimo: al 22′ Soulé ha trafitto De Gea con un delizioso sinistro a giro, poco dopo ancora l’argentino è andato vicino alla doppietta e alla mezzora Cristante di testa in mischia, sugli sviluppi di un calcio d’angolo contestato dai giocatori della Fiorentina, ha portato avanti la Roma. Una rimonta realizzata in otto minuti da parte dei giallorossi che avevano iniziato la gara in maniera meno convincente degli avversari ma hanno saputo, rispetto ai viola, sfruttare al meglio le occasioni costruite. Prima dell’intervallo prima Dovbyk poi Cristante (galvanizzato dal ritorno in Nazionale dopo oltre un anno) hanno sfiorato il tris. Poco fortunata la squadra viola al 38′ quando Kean innescato da Fazzini ha colpito il palo. Pioli ha presentato l’ex empolese con Gudmundsson a supporto di Kean rientrato dalla squalifica in Conference League, una mediana formata da Mandragora e dal neo azzurro Nicolussi Caviglia e la stessa difesa delle ultime due gare. Gasperini ha fatto quattro cambi rispetto alla partita di coppa persa giovedì con il Lille, fra cui Baldanzi (la novità più importante) preferito inizialmente a Pellegrini. Di nuovo titolare Dovbyk con Tsimikas a sinistra per Angelino assente per un attacco influenzale. Prima della partita, condizionata dal forte vento, giro di campo per il pesista Leo Fabbri, bronzo ai recenti Mondiali di Tokio, grande tifoso della Fiorentina che gli ha donato una maglia personalizzata.
Fiorentina che nella ripresa s’è presentata con Piccoli, altro neo azzurro, al posto di Gudmundsson ammonito e autore dell’ennesima prova deludente. Immediate le mosse della Roma: dentro Pellegrini e il recuperato Dybala per Baldanzi e Dovbyk. La partita molto spezzettata si è mantenuta in bilico, con i giallorossi a gestire il prezioso vantaggio per provare poi a colpire in contropiede (l’unica parata di De Gea nel secondo tempo è stata su Dybala) e i viola a cercare affannosamente di evitare il terzo ko consecutivo al Franchi, ma Piccoli ha preso la traversa, Gosens si è divorato una clamorosa occasione davanti alla porta e neppure l’ingresso dell’ex Dzeko per una Fiorentina a tre punte è bastato a cambiare l’amaro verdetto. Stavolta niente contestazione dalla curva viola ma cori di incoraggiamento anche se la situazione è sempre più delicata. Per la Roma di Gasperini c’è solo da festeggiare la vetta.