Un gol di Haraldsson condanna la Roma alla sconfitta interna contro il Lille nella seconda giornata di Europa League. Una partita incredibile con i giallorossi che hanno sciupato ben tre calci di rigore a dieci minuti dalla fine.
“Non mi era mai capitato di sbagliare tre rigori in un’occasione sola”. Gian Piero Gasperini – 67 anni di età di cui 34 in panchina – è incredulo, come tutti all’Olimpico, per quanto successo negli ultimi minuti della partita di Europa League tra Roma e Lille. Tre penalty sbagliati, due da Dovbyk e uno da Soulé, condannano la Roma, riportando alla memoria una sequenza da record come il famoso doppio errore di Beccalossi: era la Coppa Coppe ’82-’83, a San Siro l’Inter batte’ comunque lo Slovan Bratislava 2-0 ma i due rigori mangiati regalarono a Beccalossi l’ ‘Ode ad Evaristo’ del comico interista Paolo Rossi. Di doppi errori il calcio ne ha visti altri, anche se il record a questo livello e’ del centravanti argentino Martin Palermo, capace nel ’99 di sbagliare tre volte dal dischetto in Coppa America contro la Colombia, che poi avrebbe vinto 3-0.
La particolarita’ della serata Roma, pero’, e’ aver tirato tre volte e tutte e tre le volte vedersi parato il tiro. Roba da guinness dei primati, anche se già in passato, sulla panchina dell’Atalanta, il feeling di Gasperini con in tiri dagli undici metri non è mai stato eccezionale. Resta agli annali quando all’ennesimo errore di Lookman lo definì come “il peggior rigorista visto nella sua vita”.
Forse prima di stasera, quando Dovbyk ne sbaglia due di fila nonostante l’arbitro conceda la ripetizione, prima per invasione degli avversari dell’area di rigore e poi per i piedi oltre la linea di porta di Ozer. Il portiere del Lille, però, resta concentrato e se è vero che non c’è due senza tre, ecco che riesce a ipnotizzare anche Soulé.
“Ma Artem era uno dei papabili a calciare, così come Matias – spiega Gasperini -. Sono scelte che vengono fatte prima, poi anche in passato li avevano tirati”. Decisioni figlie anche di chi c’era in campo perché Dybala è ai box per un infortunio, mentre Pellegrini era uscito all’ora di gioco. Così la palla agli undici metri l’ha posizionata l’ucraino. “Una cosa del genere non l’avevo mai vista”, ammette anche l’allenatore del Lille, Genesio, mentre i suoi giocatori ringraziano Ozer. “Ma siamo uomini di sport – conclude Gasperini provando a evitare drammi -. Gli errori possono capitare: la parola ‘abbattersi’ nello sport e nel calcio non deve esistere”. Resta l’incredibile storia del rigore battuto tre volte e tre volte sbagliato: più che un’ode, una parodia.