CAMPIDOGLIO

Papa Francesco, il ricordo dell'Assemblea capitolina

Tutta l'aula Giulio Cesare ha reso omaggio al Sommo Pontefice scomparso lo scorso 21 aprile

Papa Francesco, il ricordo dell'Assemblea capitolina
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Il ricordo di Papa Francesco in Assemblea capitolina in apertura dei lavori, un momento di commemorazione alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri. Tutta l'aula Giulio Cesare ha reso omaggio al Sommo Pontefice scomparso lo scorso 21 aprile

 

Il Sindaco Roberto Gaultieri

"In questi giorni c'è stato un abbraccio emozionante, segno di un amore reciproco tra Papa Francesco e Roma, che va al di là della fede. Un grande momento di commozione per la perdita di una persona straordinaria, punto di riferimento etico e spirituale. La città piange il suo vescovo la sua guida ferma e gentile. Perde uomo con cui era bello parlare di tutto e da cui abbiamo imparato a trarre forza e incoraggiamento. Le immagini del feretro che attraversa la città resteranno nella storia, al pari di quelle del Pontefice che in una piazza deserta prega in piena pandemia. Proprio perchè Francesco amava profondamente Roma, ci chiedeva di renderla migliore, di risanare le tante ferite e di porre rimedio alle tante ingiustizie. Dal Papa è sempre venuta una spinta fondamentale ad agire per l'inclusione, la fratellanza e la pace. Ora che il Giubileo è iniziato, continueremo a fare tutto il possibile per rispondere alle sue aspettative, da un lato portando avanti l'opera di trasformazione e dei cantieri materiali del Giubileo, dall'altro impegnandoci anche sui cantieri immateriali di speranza. Roma e la Chiesa hanno intrapreso un percorso comune che adesso proseguirà. Nei prossimi giorni, inoltre, lavoreremo con grande impegno per assicurare che l'omaggio dei fedeli alla tomba del Pontefice a Santa Maria Maggiore possa avvenire nel modo migliore".

 

La presidente dell'Assemblea capitolina, Svetlana Celli

"Rivolgiamo un pensiero commosso e riconoscente a Papa Francesco, Vescovo di Roma. Con immensa emozione ci uniamo al cordoglio del mondo intero per la scomparsa del nostro Papa. Per noi romani è stato molto più che un Pontefice: è stato una guida, una voce limpida nel buio, un faro di umanità e di speranza. Ci lascia valori forti, scolpiti nel nome della pace, della giustizia sociale, della cura del creato. È stato un riferimento per Roma, anche con la sua costante attenzione per le nostre periferie; per i detenuti con la sua ultima visita nel carcere di Regina Coeli, verso chi soffre e chi vive ai margini. È stato in visita in Campidoglio due volte: la prima, nel 2019, con l’intitolazione della Sala Laudato Si’, segno concreto della sua sollecitudine per la nostra casa comune; la seconda, lo scorso 10 giugno, alla vigilia del Giubileo, quando ci salutò con immensa empatia e una parola di attenzione per ciascuno di noi. Averlo potuto accogliere in Aula Giulio Cesare è stato dunque un privilegio che custodirò e custodiremo nel cuore. Ci ha ricordato che Roma deve essere città di ponti, mai di muri. Con la sua voce autorevole, ci ha incoraggiato a tenerci per mano e ad avere braccia aperte: verso i poveri, i pellegrini, i migranti, i malati, i carcerati, gli esclusi. È oggi più che mai dobbiamo fare nostro il suo insegnamento. Rivolgo un sentito ringraziamento a tutte le strutture capitoline, con il dipartimento della Protezione Civile in testa, alla Polizia Locale e a tutte le lavoratrici e lavoratori che nei giorni scorsi hanno gestito con impegno, competenza, sensibilità e grande senso del dovere la macchina organizzativa dei funerali e che continueranno il loro lavoro anche in vista dell’apertura del Conclave".