LA SEDURA STRAORDINARIA

Assemblea Capitolina a Rebibbia, approvati 7 odg

Gualtieri–Celli: "Al centro diritti, dignità e reinserimento"

Assemblea Capitolina a Rebibbia, approvati 7 odg

Si è svolta presso la Casa circondariale di Rebibbia, la seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina dedicata alla condizione degli istituti penitenziari romani e per sottolineare la vicinanza delle istituzioni alla popolazione detenuta nell’anno del Giubileo dedicato alla Speranza. Un appuntamento, che segue quello del 2002 tenutosi durante il mandato del Sindaco Veltroni, di alto valore istituzionale e civile, che ha visto la partecipazione del Sindaco Roberto Gualtieri, della Presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, della Direttrice dell’istituto Maria Donata Iannantuono, della Comandante della Polizia Penitenziaria Sarah Brunetti, della Garante delle persone private della libertà personale Valentina Calderone, insieme a rappresentanti del mondo giudiziario, dell’avvocatura, di 39 tra consigliere e consiglieri capitolini, oltre alle donne e agli uomini detenuti.

L’apertura della Presidente Svetlana Celli

Nel suo intervento di apertura, la Presidente Celli ha sottolineato che la seduta rappresenta “un atto di responsabilità istituzionale e di presenza”. Ha poi aggiunto: “Come Assemblea sentiamo il dovere di contribuire alla costruzione di un sistema penitenziario che ponga davvero al centro i diritti, la dignità e la prospettiva di reinserimento”. Roma Capitale, ha ricordato Celli, “è stata la prima città in Italia a istituire la figura del Garante delle persone private della libertà personale, un segnale forte di attenzione verso i diritti e la dignità di chi vive la realtà del carcere. La relazione della Garante, presentata lo scorso luglio, ha evidenziato una condizione che interpella profondamente le nostre coscienze: il dramma dei suicidi, il sovraffollamento, l’elevato numero di eventi critici, le difficoltà di accesso alle cure sanitarie”.

L’intervento del Sindaco Roberto Gualtieri

Il Sindaco Gualtieri ha evidenziato le azioni già intraprese da Roma Capitale per migliorare la quotidianità all’interno degli istituti: corsi di formazione professionale, installazione di compostiere con AMA, protocolli sui servizi sociali e bibliotecari, attività del segretariato sociale e progetti di lavori di pubblica utilità in vista del Giubileo. Tra i gesti più recenti, anche la fornitura di ventilatori e la distribuzione di kit essenziali per chi entra o esce dal carcere.

“Le proposte contenute negli ordini del giorno discussi oggi si inseriscono nel quadro di un impegno pregresso non indifferente e raccolgono appieno lo spirito con il quale Papa Francesco decise di tenere una cerimonia di apertura della Porta Santa presso la Casa Circondariale di Rebibbia, nel giorno di Santo Stefano. Una cerimonia che ci ha ricordato come la dignità della persona umana vada riconosciuta sempre, a tutte e tutti, in particolare a chi vive una condizione di limitazione della libertà personale. Francesco ci ricordò come ‘nessuna condanna può privare del diritto alla speranza’. Un convincimento che, come Amministrazione, facciamo intimamente nostro” ha dichiarato Gualtieri.

Il contributo della Garante

La Garante Valentina Calderone ha ribadito l’importanza di dare voce ai diritti delle persone detenute, di promuovere percorsi di reinserimento e ha ricordato il numero di suicidi in carcere in Italia da inizio anno “sono 61 e gli ultimi due si sono verificati proprio qui a Rebibbia, Daniela e Flavio”.

Gli ordini del giorno condivisi con detenute e detenuti

Elemento centrale della seduta è stato il lavoro preparatorio svolto attraverso sei incontri tra consigliere e consiglieri capitolini e persone detenute, presso i complessi maschile e femminile di Rebibbia. Da questo percorso sono nati ordini del giorno con proposte condivise: orti urbani, potenziamento dei collegamenti e dei servizi, salute, formazione e lavoro, sport, inclusione sociale.

Tra i presenti anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, attualmente detenuto a Rebibbia: “Ringrazio il sindaco, l’aula e la Garante Calderone. L’iniziativa odierna ci fa sentire riammessi nella comunità cittadina e ci fa affermare che anche noi siamo cittadini romani: ‘etiam nos cives romani sumus’. Qui vogliamo fare un orto urbano. Non è un tema di nicchia ma un modo per sconfiggere il grande nemico, l’ozio”.