Il virus West Nile, avrebbe raggiunto il picco, secondo gli esperti, che raccomandano di evitare gli allarmismi. Il numero dei contagi sarebbe in linea con quelli dello scorso anno, anche se quasi tutti i casi si registrano nel Lazio, in particolare in provincia di Latina. Nella capitale sarebbero arrivate le zanzare infette, visto che l’ultima persona ad ammalarsi, è una signora di 77 anni, che vive in zona Infernetto e che non si sarebbe mossa di casa nelle ultime due settimane. A seguito di ciò, la Regione Lazio ha esteso le misure di prevenzione e contenimento anche nella zona a sud della capitale.
E dopo una riunione in Campidoglio, per fornire supporto al tavolo tecnico istituito in Regione, Roma Capitale, in sinergia con la Regione Lazio, è pronta ad intensificare il proprio piano per ridurre la diffusione delle zanzare con ulteriori interventi su eventuale indicazione delle Asl come previsto dalle norme. Il 12 agosto, come ha annunciato nell’informativa in Commissione Affari Sociali del Senato il ministro Orazio Schillaci, una delegazione della Salute sarà a Latina e a Caserta per un incontro con le autorità locali.
Il focolaio pontino è quello che preoccupa di più. Una delle ultime due vittime registrate nel Lazio è una 83enne di Pontinia, morta all’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La donna era arrivata in pronto soccorso il 24 luglio scorso. Ricoverata in rianimazione in gravi condizioni per la presenza di pluripatologie concomitanti, è deceduta nel reparto di terapia intensiva. La settima vittima nella regione è un 77/enne morto all’Ospedale Isola Tiberina Gemelli Isola. Già sottoposto a dialisi, era ricoverato dal 26 luglio scorso in terapia intensiva. Era residente a Velletri, ed è stato esposto al virus a Cisterna di Latina.
Le infezioni sono prevalentemente in provincia di Latina (Aprilia, Cisterna di Latina, Latina, Norma, Pontinia, Sezze e Terracina), oltre alle positività riscontrate a Lanuvio e a Nettuno in provincia di Roma e ora questa di Roma.