“Siamo 70 mila”, annunciano le organizzatrici di Non una di Meno al termine del corteo nazionale transfemminista a Roma. La manifestazione che ha attraversato le strade della Capitale tra cori, musica e momenti di forte simbolismo. All’angolo con via Merulana alcuni partecipanti hanno bruciato cartelli con i loghi di Pro Vita e Famiglia, vicino alla sede dell’associazione antiabortista oggi presidiata. In via Merulana il corteo si è fermato per un lungo silenzio: le persone sedute a terra hanno acceso candele e accendini, illuminando la strada. Qui è risuonato anche il brano “La voglia, la pazzia”, scelto per omaggiare Ornella Vanoni, scomparsa nella notte. La canzone è stata cantata e ballata in suo tributo.
La mobilitazione è proseguita con flash mob e proiezioni. In via Cavour i manifestanti hanno agitato mazzi di chiavi, gesto diventato simbolo della denuncia contro la violenza di genere. Raggiunta Santa Maria Maggiore, sulla facciata laterale della basilica sono apparse frasi dedicate alle condizioni lavorative delle donne nella scuola: “Precarietà, bassi salari e femminilizzazione. Insegnare è un lavoro non una missione”.
Davanti alla basilica è andato in scena un nuovo flash mob: dopo l’accensione di fumogeni, due grandi palloni – uno con la bandiera palestinese, l’altro con quella trans – sono stati lanciati in aria, a rappresentare la volontà di unire la lotta contro la violenza patriarcale a quella contro ogni forma di oppressione. Il corteo ha poi proseguito verso il centro, ribadendo la richiesta di interventi strutturali e politiche efficaci per contrastare la violenza di genere. In piazza sono accorsi diversi volti noti tra cui l’attrice e regista Paola Cortellesi e il registra Ferzan Ozpetec.

L’intervento dell’assessore Pratelli
“Il corteo che oggi sta attraversando le strade di Roma è il segno di un cambiamento in atto, profondo, inarrestabile, che parla al futuro della nostra città e del Paese. Tantissimi i ragazzi e le ragazze che chiedono di abbattere la cultura patriarcale che ingabbia tutte e tutti, limita le loro libertà, condiziona il modo di stare al mondo e persino di volersi bene. Questo è un corteo che parla di diritti e di cultura di pace. Non chiedono slogan: chiedono assunzione di responsabilità, chiedono educazione affettiva nelle scuole, chiedono ascolto e confronto, chiedono istituzioni capaci di riconoscere il loro protagonismo.
Il 25 novembre riunione straordinaria dell’assemblea capitolina
Si riunirà in forma straordinaria, con una seduta tematica dedicata alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Assemblea capitolina nella giornata di martedì 25 novembre. L’Aula Giulo Cesare è convocata dalle 14:00 alle 19:00.