L'interrogatorio

Villa Pamphili, Kaufmann non risponde al Gip

Interrogato nel carcere di Rebibbia dopo l'estradizione dalla Grecia

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Nessuna sceneggiata, nessuna accusa alla polizia e agli inquirenti, agli "italiani mafiosi". Davanti al gip di Roma che lo ha convocato in una saletta del carcere di Rebibbia, Francis Kaufmann, l'uomo accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, è rimasto in silenzio, avvalendosi della facoltà di non rispondere. L'indagato è apparso lucido e consapevole davanti agli inquirenti, senza lasciare trasparire alcuna emozione quando gli è stato letto il capo di imputazione: l'aver ucciso, strangolandola, Andromeda, sua figlia di appena 11 mesi.

È durato quindi pochi minuti il primo confronto diretto tra i magistrati capitolini e il 46enne. Anche in questo caso, così come avvenuto nell'interrogatorio svolto dalla Grecia in videoconferenza, non ha fornito alcun elemento su quanto avrebbe compiuto tra il 4 e il 6 giugno scorso nel parco verde di Roma, dove viveva assieme alla figlia e alla compagna Anastasia Trofimova, la ragazza russa di 28 anni con cui Kaufmann aveva una relazione dal settembre 2023.

Nel suo rientro in Italia, venerdì a bordo di un Falcon dell'Aeronautica militare, l'indagato aveva dato in escandescenze, prendendo di mira le forze dell'ordine e accusandole di averlo picchiato. Intemperanze proseguite anche una volta atterrato all'aeroporto di Ciampino. Kaufmann ha comunicato di sentirsi male, tanto da ottenere di essere visitato al pronto soccorso del Policlinico di Tor Vergata prima di essere trasferito nel reparto protetto del penitenziario di Rebibbia.

Resta, comunque, ancora da accertare il modo in cui l'indagato abbia ucciso la donna, trovata nuda coperta da un telo nero di plastica. Chi indaga è in attesa dei risultati degli esami istologici a cui la vittima è stata sottoposta nell'ambito dell'autopsia. Agli atti del procedimento, coordinato dall'aggiunto Giuseppe Cascini, ci sono però nuovi elementi scientifici che consolidano l'impianto accusatorio anche per l'omicidio della compagna, che aveva conosciuto sull'isola di Malta, dove la ragazza era arrivata - a detta dei genitori, che nei giorni scorsi sono stati a Roma - per imparare l'inglese.

Sui reperti trovati non lontano dai corpi delle due vittime ed esaminati dalla Polizia Scientifica, è stato isolato un profilo genetico maschile che corrisponderebbe a quello di Kaufmann. In base a quanto emerso dall'attività di analisi su alcuni oggetti - a cominciare dal telo nero - gli investigatori, comparando il Dna della bimba, hanno isolato un profilo genetico maschile che coincide con quello della piccola trovata priva di vita a circa 200 metri di distanza dal corpo della madre. Si tratta di tracce biologiche miste a saliva e sangue, che però hanno restituito una pista investigativa concreta. Il 48enne potrebbe aver ucciso la donna - trovata nuda e senza evidenti segni di violenza sul corpo - per soffocamento anomalo, utilizzando proprio il telo nero.