Truffe agli anziani, smascherata la banda
A Roma i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini di Napoli, di 32 e 41 anni. In manette anche un 40enne, sempre di Napoli, ricercato da maggio. In tutto avrebbero messo a segno 25 colpi per un volume d'affari di 700 mila euro
I Carabinieri della Stazione di Roma Porta Portese hanno portato a termine un'importante operazione contro una banda di truffatori che aveva preso di mira anziani nella capitale e in altre zone d’Italia. Su delega della Procura di Roma, i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due uomini di Napoli, di 32 e 41 anni, gravemente indiziati di aver commesso 18 episodi di truffa ed estorsione tra dicembre 2022 e febbraio 2023.
Gli investigatori, coordinati dalla Procura, hanno ricostruito un quadro dettagliato delle attività illecite grazie a un’indagine iniziata a dicembre 2022, dopo la denuncia di una vittima. Attraverso analisi di traffico telefonico, controlli bancari e visione di immagini di videosorveglianza, sono stati raccolti elementi che dimostrano il coinvolgimento diretto degli indagati.
Il modus operandi dei truffatori era collaudato: si spacciavano per finti nipoti in difficoltà, avvocati o rappresentanti delle forze dell’ordine, per carpire la fiducia delle vittime, tutte persone anziane tra gli 80 e i 93 anni, spesso con patologie che ne limitavano la reattività. Una volta entrati nelle loro case, si facevano consegnare denaro, gioielli e bancomat, che poi venivano utilizzati per prelevare somme di denaro dai conti correnti delle vittime, arrivando a circa 4 mila euro complessivi. In totale, si stima che il volume d’affari della banda abbia raggiunto circa 400 mila euro.
L’indagine ha anche portato all’arresto di un altro uomo di 40 anni, sempre di Napoli, che era irreperibile da maggio e che si trovava già sotto un provvedimento cautelare. Anche lui è gravemente indiziato di aver commesso sette truffe ed estorsioni tra Roma e le province di Udine e Pordenone, con un bottino stimato di circa 300 mila euro.