Truffatore pendolare raggirava anziani
Fingendosi un carabiniere, telefonava alle sue vittime raccontando che un loro parente aveva causato un grave incidente e che per evitare guai legali era necessario consegnare denaro o gioielli.
Usava treni e pullman per spostarsi da una città all’altra, mettendo a segno decine di truffe ai danni di anziani. Un 22enne originario di Frattamaggiore, in provincia di Napoli, è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver raggirato almeno 24 persone in tutta Italia, passando anche per la Capitale. Il giovane, insieme a complici ancora da identificare, avrebbe utilizzato una tecnica tristemente nota: fingendosi un carabiniere, telefonava alle sue vittime – tutte anziane – raccontando che un loro parente aveva causato un grave incidente e che per evitare guai legali era necessario consegnare denaro o gioielli. Poco dopo, un complice si presentava alla porta per ritirare il “risarcimento”.
Si muoveva con i mezzi
Il reato contestato è aggravato dalla "minorata difesa", vista la vulnerabilità delle persone coinvolte. I malviventi usavano telefoni “puliti”, intestati a identità fittizie e utilizzati solo per comunicazioni via VOIP. Per muoversi, si affidavano esclusivamente ai mezzi pubblici – treni, autobus, taxi – cercando di non dare nell’occhio. Durante gli incontri con le vittime coprivano i volti con cappelli, occhiali da sole e sciarpe. Grazie all’incrocio dei dati dei telefoni trovati addosso al sospettato, alle denunce presentate in varie città e alle immagini delle telecamere di stazioni ferroviarie, banche e condomini, gli investigatori sono riusciti a seguirne gli spostamenti in tutto il Paese. Molte vittime hanno riconosciuto il truffatore in foto, consolidando le accuse a suo carico. Le indagini hanno inoltre rivelato che, dopo ogni truffa, il giovane doveva inviare ai complici una foto del bottino, da cancellare subito dopo, per confermare la riuscita del colpo. In alcuni casi, gli anziani sono stati persino costretti a consegnare il bancomat e il PIN, o addirittura le fedi nuziali. L'accurato lavoro investigativo dei carabinieri di Verona ha permesso di bloccare questa rete criminale.