Rapina durante la perquisizione, arrestati tre poliziotti
L'operazione della Squadra Mobile. Avrebbero sottratto da una cassaforte oltre 35 mila euro
Hanno suonato alla porta mostrando i distintivi della Polizia di Stato. "Dobbiamo effettuare una perquisizione", le parole utilizzate da tre agenti che hanno poi chiesto ai proprietari di casa di rimanere nel soggiorno. Mentre erano apparentemente impegnati nell'ispezione, hanno svuotato la cassaforte della camera da letto: un bottino di quasi 36 mila euro sottratto in pochi minuti prima di andare via, senza lasciare tracce, o almeno così credevano.
A distanza di meno di tre mesi da quei fatti, avvenuti lo scorso 27 marzo in un appartamento di via Carmelo Maestrini, nel quartiere Mostacciano di Roma, la Squadra Mobile ha dato esecuzione a tre misure cautelari (arresti domiciliari) per i tre poliziotti, tutti in servizio presso il Commissariato Salario Parioli. Con loro risulta coinvolto anche un cittadino albanese. Gli arresti sono arrivati nell'ambito di una indagine della Procura di Roma in cui oltre la rapina si contesta anche il reato di rapina e perquisizione illegittima.
Le verifiche sono scattate dopo la denuncia presentata dalle vittime. Oltre alle dichiarazioni delle persone offese, gli inquirenti hanno acquisito e analizzato numerose immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona, nonché l'analisi dei tabulati telefonici dei sospettati. Elementi che hanno permesso di raccogliere gravi indizi a carico dei quattro indagati.
Secondo quanto accertato, i tre poliziotti sarebbero entrati in casa fingendo un intervento ufficiale di polizia, approfittando del loro status. Dopo aver fatto accomodare i due proprietari nella sala hanno individuato la cassaforte da cui hanno portato via 35.900 euro. Gli agenti hanno richiuso la cassa si sono allontanati dall'appartamento portando via anche la chiave. "Grazie al proficuo e tempestivo lavoro svolto dagli investigatori della Polizia di Stato - ha commentato il procuratore Lo Voi - si è giunti in breve tempo alla identificazione di esponenti 'malsani' delle forze dell'ordine". Dall'inchiesta-lampo non emergerebbero altri episodi. Il capo della Procura ha poi sottolineato come l'affidamento dell'attività investigativa proprio alla Squadra Mobile della Polizia di Stato rappresenti "la piena fiducia della Procura della Repubblica nel lavoro costantemente svolto con lealtà e dedizione dalla Polizia di Stato nella città di Roma".
Il questore di Roma, Roberto Massucci, ha sospeso in via cautelare dal servizio gli agenti coinvolti. Stessa decisione presa per altri due poliziotti arrestati in altro procedimento su una organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Il commento del Ministro dell'Interno Piantedosi
"La Polizia di Stato è un'istituzione sana e trasparente che è in grado di fare pulizia al proprio interno, quando è necessario farlo. Questi rarissimi casi, pur molto dolorosi, nulla tolgono alla riconoscibilità del fondamentale lavoro svolto dalle forze di polizia, donne e uomini in divisa a cui tutti i cittadini possono guardare con sentimenti di fiducia e gratitudine".