MAFIA CAPITALE

Operazione “Assedio”, 12 nuove misure cautelari contro la criminalità organizzata

Le accuse vanno dall’estorsione al riciclaggio, tutte aggravate dal metodo mafioso.

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Nuovo colpo alla criminalità organizzata a Roma. Nell’ambito dell’operazione “Assedio”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma e condotta dagli uomini della DIA, il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso presentato dalla Procura, annullando l’ordinanza del GIP che, lo scorso 20 giugno, aveva escluso le esigenze cautelari per diversi indagati.

A seguito della pronuncia definitiva della Corte di Cassazione, sono state emesse 12 misure cautelari di cui 6  in carcere, 5 agli arresti domiciliari, 1 sospensione dall’esercizio di pubblico ufficio per la durata di un anno.

Chi sono i destinatari

I destinatari del provvedimento sono gravemente indiziati di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata a una lunga serie di reati: estorsione, usura, detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego di denaro di provenienza illecita, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa.

Secondo gli inquirenti, gli indagati avrebbero operato per conto di potenti organizzazioni criminali i clan di camorra Mazzarella e D’Amico e le cosche di ’ndrangheta Mancuso e Morabito-Mazzaferro.

L’indagine, avviata nel 2018, ha già portato in passato a decine di arresti, condanne per oltre 140 anni complessivi di carcere, e al sequestro di beni per un valore superiore ai 130 milioni di euro. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e collegamenti con il tessuto economico della Capitale.