SI CERCANO NUOVE TRACCE

Omicidio di Fregene, nuovo sopralluogo del RIS

Il movente potrebbe essere economico, gli inquirenti non escludono complici

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Nuovo sopralluogo dei Carabinieri nella villetta di via Agropoli, dove lo scorso 15 maggio è stata uccisa Stefania Camboni, 58 anni. I militari del RIS e del Gruppo di Ostia sono tornati sul luogo del delitto per effettuare ulteriori rilievi scientifici, concentrandosi in particolare sulla camera da letto della vittima.

Alla ricerca di nuovi elementi

L’obiettivo è individuare nuove tracce di sangue e reperti utili a chiarire dinamica e responsabilità. Acquisiti anche alcuni scritti riconducibili a Giada Crescenzi, 29 anni, compagna del figlio della vittima e attualmente in carcere con l’accusa di omicidio volontario.

Secondo gli inquirenti, coordinati dalla Procura di Civitavecchia, l’ambiente presentava un cosiddetto "soqquadro ordinato", un disordine apparente che alimenta l’ipotesi di una possibile messa in scena. Un ulteriore elemento ritenuto sospetto è la posizione dell’auto della vittima, ritrovata fuori strada e il portafogli rinvenuto nei pressi della vettura

Possibili complici

Gli investigatori non escludono l’eventuale coinvolgimento di complici , qualcuno potrebbe aver aiutato la presunta assassina a ripulire la scena del crimine dal sangue. Al momento, Francesco Violoni, figlio della donna uccisa, non risulta indagato, ma è stato sottoposto ad accertamenti tecnici sul cellulare e sulla vettura.

Per gli inquirenti il movente sarebbe da ricercare in un rancore personale maturato da Giada Crescenzi, delusa dal presunto rifiuto della suocera di offrire sostegno economico alla coppia, che viveva nella villetta proprio come ospite.

Le indagini proseguono, con l’obiettivo di ricostruire con precisione le ultime ore di vita della vittima e l’intera dinamica dell’omicidio.

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