Il giallo di Villa Pamphili, la donna non faceva uso di droghe
La polizia ha diffuso le foto dei tatuaggi della donna

Vanno avanti le indagini ed è caccia aperta al possibile responsabile del duplice mistero di Villa Pamphili, dove sabato scorso sono stati ritrovati i corpi senza vita di una giovane donna e di una neonata. Le analisi del DNA hanno confermato quello che gli inquirenti avevano sospettato fin da subito, si trattava di madre e figlia.
Le autopsie
I primi esiti delle autopsie hanno fornito ulteriori dettagli. La bambina, di età compresa tra i 6 e i 12 mesi, sarebbe morta per strangolamento, probabilmente la sera prima del ritrovamento. Più incerta, invece, la causa della morte della madre, il cui corpo, coperto solo da un sacco nero e senza indumenti, era in avanzato stato di decomposizione. Nessun segno di violenza evidente, mentre l'esito degli esami tossicologici esclude uso di droghe.
Si lavora sull'identità
Parallelamente alle indagini scientifiche, gli investigatori stanno lavorando anche sull’identificazione della donna. Dopo la pubblicazione delle immagini dei suoi tatuaggi da parte della Questura, sono arrivate alcune segnalazioni che ora vengono vagliate dalla Squadra Mobile. Due le testimonianze ritenute significative: una donna e tre ragazzi avrebbero visto un uomo aggirarsi nel parco con una bambina in braccio proprio il giorno prima del ritrovamento.
Un altro fronte investigativo riguarda le origini delle vittime. Le impronte digitali sono state inviate all’estero per confronti nelle banche dati internazionali, ipotizzando che madre e figlia possano essere straniere, forse originarie dell’Est Europa o del Nord Europa.
Secondo gli inquirenti, madre e figlia vivevano da qualche tempo all’interno del parco, in giacigli di fortuna. Non è escluso che fossero entrate in contatto con la rete di senzatetto che vive stabilmente nella zona, dove si contano decine di persone senza fissa dimora.