Il medico indagato per la morte di Simonetta Kalfus sorpreso ad operare in casa, arrestato
Carlo Bravi era stato già sospeso dalla professione
E' stato sorpreso dai carabinieri del Nas mentre operava nella camera da letto di un appartamento alla periferia di Roma, nonostante fosse sospeso dall'esercizio della professione. Finisce ai domiciliari Carlo Bravi, il chirurgo indagato per la morte di Simonetta Kalfus, la sessantaduenne morta a marzo nella Capitale alcuni giorni dopo un intervento di liposuzione.
Gli investigatori stavano monitorando i suoi movimenti e sono arrivati nei giorni scorsi all'abitazione in zona Quadraro dove vivono alcuni cittadini sudamericani. Al loro arrivo Bravi, con camice e attrezzatura chirurgica, stava eseguendo un intervento di chirurgia plastica alle orecchie a una ragazza sudamericana. La paziente era sdraiata su un lettino per massaggi e sembra le avesse già somministrato alcune dosi di anestetico locale. Ad aiutarlo nell'operazione un'infermiera romana in pensione, che è stata denunciata.
A quanto accertato dagli investigatori, in casa - oltre alle persone - circolavano liberamente due cani. Nella camera da letto adibita a sala operatoria c'erano vestiti, scarpe e oggetti vari. I militari del Nas di Roma hanno posto agli arresti domiciliari il chirurgo eseguendo una misura cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura che, "per la gravità dei fatti", aveva chiesto per lui il carcere. Un video, diffuso dai carabinieri, mostra gli attimi in cui i militari fanno irruzione nella stanza e sorprendono chirurgo e infermiera con indosso i camici da sala operatoria accanto alla paziente distesa su un lettino per massaggi e su un letto matrimoniale si nota una valigia aperta con dentro parte dell'attrezzatura.
Gli accertamenti vanno ora avanti per chiarire se dal momento della sospensione dalla professione ad oggi Bravi abbia effettuato altri interventi chirurgici anche in luoghi diversi dall'appartamento in cui è stato scoperto. Il chirurgo era finito nel registro degli indagati per la morte di Simonetta Kalfus, avvenuta lo scorso 18 marzo a Roma. Fu lui a effettuarle la liposuzione in uno studio medico nel quartiere Cinecittà. La donna morì dopo dodici giorni di agonia per una grave sepsi.
Le indagini sono scattate dalla denuncia della figlia della sessantaduenne in cui ha ripercorso il calvario vissuto dalla madre in quei giorni. Dopo aver acquisito la documentazione, nelle settimane successive la sala operatoria dello studio medico è stata posta sotto sequestro. Per la vicenda, oltre a Bravi, sono stati indagati un anestesista amico della vittima che la accompagnò nella struttura e si recò più volte a casa sua dopo l'intervento e un medico dell'ospedale di Pomezia dove inizialmente si era recata la sessantaduenne quando accusò i primi malori e che la rimandò a casa. Bravi in passato era stato già condannato per lesioni in seguito a un intervento di lifting al seno.