l'allarme

Manifestazioni, allerta del Viminale. Piantedosi incontrerà i prefetti

In vista del corteo pro Pal nella Capitale arriva dal ministero l'invito a tenere toni bassi

Manifestazioni, allerta del Viminale. Piantedosi incontrerà i prefetti

Dopo gli scontri di Torino, e prima ancora quelli a Milano, l’attenzione del Viminale si concentra ora sulle altre piazze calde pronte ad ospitare le proteste dei pro Pal, alla luce degli ultimi sviluppi sulla vicenda della Sumud Flotilla. Su questo fronte la manifestazione di sabato 4 ottobre a Roma è l’evento che più di tutti è sotto i riflettori. E si lavora già ai singoli dispositivi di sicurezza. Fin dalle prossime ore il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sarà impegnato in una serie di incontri con prefetti e questori delle principali città per fare il punto della situazione: il messaggio sarà di tenere alta la guardia ma senza allarmismo, garantendo il diritto a manifestare affinché tutti facciano la loro parte, a cominciare da organizzatori e partecipanti.

Anche in questo senso si inseriscono gli inviti costanti, già da giorni, a mantenere toni bassi e comportamenti civili: la prova concreta è il dialogo costante che si sta tenendo con gli organizzatori, affinché i cortei si svolgano in tranquillità.    Nonostante tutto il livello delle violenze durante i cortei sembra essersi alzato e proprio a Roma, dove i manifestanti si concentreranno sabato a Porta San Paolo, è previsto per l’occasione l’arrivo di decine di migliaia di persone provenienti da tutta Italia e non solo. Il tutto avverrebbe quindi entro la fine della navigazione della Flotilla diretta verso la Striscia, la cui operazione umanitaria ha di fronte a sé ancora tanti interrogativi: dall’accordo tramite la mediazione del governo al temuto abbordaggio dei militari israeliani, con esiti molto rischiosi. In quest’ultimo caso le forze dell’ordine, e le stesse altre città coinvolte dall’iniziativa degli accampamenti ‘100 Piazze per Gaza’, potrebbero trovarsi di fronte a tensioni ancora peggiori dei giorni scorsi.

Resta un focus anche sui porti italiani, dove le iniziative contro le merci israeliane si stanno moltiplicando. I sindacati dei base dell’Usb hanno già lanciato slogan per un “embargo immediato di tutte le merci dirette o provenienti da Israele, blocco delle navi israeliane nei nostri porti”. L’ultima azione di questo tipo si è verificata a Genova, dove una nave della compagnia israeliana Zim è stata contestata da una parte dei manifestanti pro Pal che stavano partecipavano alla fiaccolata organizzata da Music for Peace: il biltz degli attivisti ha portato all’interruzione delle operazioni di carico mentre è stato chiesto alla Capitaneria di porto un accertamento sulle merci in banchina.