Spunta anche la pista del traffico d’armi nel caso del trasporto della Macchina di Santa Rosa a Viterbo, avvenuto ieri sera con la città illuminata invece che a luci spente come da tradizione. L’allarme era scattato dopo che nel pomeriggio due turchi trovati in possesso di armi automatiche, mentre alloggiavano in un b&b a pochi metri dal sagrato del monastero di Santa Rosa, erano stati fermati. Verifiche su ipotesi di un presunto attentato terroristico sono in corso ma non ci sono ancora riscontri.
Il due cittadini turchi fermati non hanno risposto alle domande del pm Massimiliano Siddi della Procura Viterbo. Durante l’interrogatorio, che si è svolto ieri dopo il fermo avvenuto alle 18.00, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I due si trovano ora nel carcere di Viterbo con l’accusa di traffico di armi. Sono stati trovati in possesso di armi automatiche che dalle prime informazione risulterebbero cariche e pronte all’uso
I due cittadini potrebbero essere collegati a un boss turco, ricercato nel suo paese, e arrestato il 26 agosto scorso a Viterbo perché sospettato di essere al vertice di una banda dedita al riciclaggio e ad altri reati di matrice violenta. L’uomo, su cui pendeva un mandato di cattura internazionale, si nascondeva in un esercizio di affittacamere del capoluogo. La polizia in quell’occasione bloccò altri tre cittadini turchi che alloggiavano nello stesso affittacamere.