Era su quel pullman per accompagnare l’autista più giovane Raffaele Marianella, il 65enne ucciso ieri sera nell’agguato al bus che riportava a casa, da Rieti, i tifosi del Pistoia Basket. Romano, residente a Firenze, Marianella lavorava da pochi mesi alla Jimmy Travel, agenzia di noleggio con conducente con sede all’Osmannoro, alla periferia del capoluogo toscano. “Da noi era venuto da poco tempo, ma era entrato praticamente in famiglia. Aiutava, faceva tutto quello che c’era da fare. Se c’era da pulire, da sistemare un sedile, qualunque cosa”, racconta una dipendente della ditta, con la voce strozzata, ricordando come “tra poco più di un anno sarebbe andato in pensione”. A Rieti, spiega “era andato solo per fare compagnia, per aiutare, insegnare le strade, vedere come si fa. Di notte, insomma, meglio in due se c’è la possibilità”.
Il 65enne, separato, lascia una compagna con cui a breve sarebbe dovuto andare in vacanza in Giappone, paese di origine della donna, e tre figli, due maschi e una femmina. Quest’ultima, Federica, lo ha salutato con una storia su Instagram accompagnata da un messaggio: “Ti terrò sempre nel mio cuore”. I vicini di casa, nella zona delle Cure, hanno appreso della morte di Marianella dalla chat di condominio. “Sono sotto choc – dice Chiara -. Raffaele era allegro, sorridente, disponibile”. “E’ una cosa tristissima. Era una brava persona, sorridente, stupenda. L’ho visto ieri mattina in piazza, ci siamo salutati da lontano”, conferma Lucilla, altra residente del quartiere.
Marianella è stato l’unica vittima, ma il bilancio avrebbe potuto essere ancora più grave, se una delle pietre che ha centrato il pullman avesse sfondato il parabrezza e colpito l’autista alla guida. I tifosi della Baraonda Biancorossa, a bordo del bus bersaglio dell’agguato, si dicono “sconvolti”. “Le scene strazianti che abbiamo vissuto ci hanno lasciato completamente senza parole. In questo momento, tutti i nostri pensieri vanno alla famiglia di Raffaele” il commento affidato a un post sui canali social. Tifosi che sono poi tornati in Toscana su un pullman messo a disposizione dalla Sebastiani Rieti. “Non si è trattato di un semplice agguato, ma della volontà di colpire fortemente, altrimenti i massi di quelle dimensioni non sarebbero stati lanciati”, le parole dell’assessore allo sport di Pistoia, Alessandro Sabella, che la notte scorsa è andato ad accogliere i tifosi al loro rientro in città.