Le indagini

Incendio al Faber Village di Ostia, fermato un uomo

Questa mattina sono ripresi i focolai

Incendio al Faber Village di Ostia, fermato un uomo
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Sono ripresi poco prima delle 8 alcuni focolai all'interno dell'ex stabilimento Fiber Village Beach di Ostia, confiscato anni fa alla criminalità organizzata, dopo che i Vigili del Fuoco hanno lavorato tutta la notte per domare il vasto rogo divampato ieri sera intorno alle ore 21:00. Una donna che transitava su Lungomare Toscanelli ha segnalato la presenza di un uomo uscire dalla struttura balneare. Un 30enne di origini marocchine é rimasto nei paraggi e quando sono arrivati i Carabinieri della Compagnia di Ostia, allertati tramite il 112, all'atto dell'identificazione ha dato in escandescenze.

Con difficoltà i sanitari del 118 sono riusciti a sedarlo e condurlo all'ospedale Grassi. Al momento non ci sarebbe alcun elemento per collegare la presenza dell'uomo con l'incendio. Le indagini vanno avanti nel più stretto riserbo. Il Faber Village Beach era già stato devastato dalle fiamme nella notte tra il 19 e il 20 febbraio scorso; la struttura, già fortemente degradata, è stata più volte bersaglio di atti vandalici.

 

L'intervento del PD

Sulla vicenda è intervenuto anche il PD: "Ostia continua a essere colpita. Dopo il rogo dello scorso febbraio, le fiamme tornano a devastare lo stabilimento balneare Village, bene confiscato al clan Fasciani e simbolo del riscatto dalla criminalità. È il secondo incendio in pochi mesi, e l'ennesimo allarme che non possiamo più ignorare". Osserva la consigliera regionale del Partito Democratico Emanuela Droghei, che nei mesi scorsi aveva già denunciato lo stato di abbandono del litorale e la pericolosa escalation di episodi dolosi.

"Non si può più parlare di coincidenze. Siamo di fronte a un attacco sistematico che colpisce la libertà economica, la convivenza civile e la credibilità delle istituzioni. Ostia è diventata il bersaglio di una violenza mirata, che agisce nell'ombra per intimidire e riprendersi spazi che erano stati restituiti alla legalità. Per questo serve una risposta netta, unitaria e senza ambiguità - prosegue Droghei -.

Le istituzioni tutte, le forze dell'ordine, la politica e le realtà sociali devono agire insieme per tutelare questo territorio, proteggere i beni confiscati e garantire sicurezza a chi lavora onestamente. Ostia non si arrende - conclude - ma ha bisogno di essere accompagnata da progetti concreti, presidio civile e istituzionale costante. Senza legalità, nessuna rigenerazione è possibile. E chi tace o minimizza, si rende complice dell'abbandono".

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