Svastiche sui muri, petardi e persino un “ordigno”. Atti di vandalismo che da giorni vengono ripetuti contro la sede in via delle Vigne dell’istituto comprensivo ‘Santa Beatrice’, a Roma. A denunciare gli episodi è il dirigente scolastico, Donato Testa, che parla di un plesso “sotto attacco”. Le scritte sulle pareti – tra cui svastiche e bestemmie – sarebbero comparse il 27 gennaio scorso, nel giorno della Memoria, fa sapere il preside. Mentre, a partire dal weekend dell’1 e 2 novembre, è cominciato un susseguirsi di altri atti vandalici: lunedì mattina è stato trovato un citofono eradicato, nel pomeriggio di martedì è stato lanciato un petardo “che ha frantumato i vetri delle scale e di un’aula”, e infine ieri, intorno alle 18.30, “un ordigno più esplosivo ha divelto la finestra e la serranda dell’ufficio del collaboratore del dirigente scolastico”, racconta all’ANSA il preside Testa.
A scuola – che conta 18 classi e sei sezioni di prima, seconda e terza media – non ci sono telecamere e nell’istituto non hanno ipotesi su chi possa essere stato né sulla motivazione dietro a questi atti vandalici. “La preoccupazione c’è, non abbiamo mai subito questa escalation e non è stato fatto nemmeno qualcosa che potesse andare contro qualcuno”, aggiunge il dirigente scolastico che ora tornerà a chiedere, come già fatto in passato, dopo le svastiche sui muri, l’installazione delle videocamere di sorveglianza. Testa fa sapere comunque che le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i responsabili e che la scuola, “profondamente ferita, farà la sua parte e continuerà nel suo delicato compito di educare e istruire le generazioni future”, come si legge nella circolare inviata questa mattina. L’invito è a “resistere” insieme e a “non abbassare la guardia”