al trullo

Il Cardinale Reina ha inaugurato la casa per le donne vittime di violenza

La struttura è dedicata alla Beata Clementina Anuarite

Il Cardinale Reina ha inaugurato la casa per le donne vittime di violenza

Il cardinale vicario di Roma Baldo Reina ha inaugurato Casa “Beata Anuarite”. Nel quartiere romano del Trullo è una struttura di accoglienza in semiautonomia per donne vittime di violenza e protette internazionali promossa dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con le suore Francescane ausiliarie laiche missionarie dell’Immacolata e l’Associazione Laicale Missionaria.

Sarà possibile per le ospiti rafforzare l’autonomia abitativa, economica e relazionale, completare percorsi formativi o lavorativi, costruire una rete sociale e territoriale, superare i traumi legati a violenza. La struttura è dedicata alla Beata Clementina Anuarite, una giovane suora dell’attuale Repubblica Democratica del Congo, un’insegnante appartenente alla comunità di Jamaa Takatifu della congregazione delle Suore della Sacra Famiglia. Nel 1964, insieme ad alcune consorelle, fu rapita da un gruppo di soldati appartenenti alle milizie ribelli e assassinata per aver resistito a un tentativo di stupro. A lei, uccisa perché donna e perché ha difeso la sua identità e la sua fede in un clima politico complesso e violento, è stata dedicata una struttura che ospita donne rifugiate, vittime di tratta e sfruttamento, costrette a lasciare i loro Paesi perché in pericolo di vita per motivi di genere, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinione politica.

Ad accompagnare il porporato c’erano il direttore della Caritas diocesana di Roma Giustino Trincia, suor Michela Russo, presidente delle Francescane ausiliarie laiche missionarie dell’Immacolata, e suor Clementina Iezzi, già presidente dell’Associazione Laicale Missionaria. Attiva dal 2020 nella zona del Trullo, la casa ha 6 posti di accoglienza ed ha accolto 23 donne, 11 delle quali nel 2024, con una permanenza media di circa dieci mesi. Le donne nigeriane sono state le ospiti più numerose (10) seguite da altre nazionalità: Repubblica Democratica del Congo, Senegal, Costa d’Avorio, Somalia, Etiopia, Burkina Faso, Iraq, Tunisia, Siria.

“In questa casa – ha detto il cardinale Reina – sperimentiamo quella che Papa Francesco chiamava la fantasia dell’amore. Un sentimento che nasce dalla compassione e che poi si mette in movimento, come è successo al Buon samaritano, generando tutta una serie di azioni e di gesti che vanno dall’occhio che guarda, alle ferite da sanare, al corpo da mettersi sulle spalle. Le due aggregazioni missionarie e la nostra Caritas diocesana hanno aperto il cuore, hanno aperto l’orecchio e hanno dato vita a questa realtà: un luogo in cui c’è spazio per tutti e c’è spazio per l’impegno di tutti”.