LE DICHIARAZIONI

Gli scavi alla casa del Jazz ed Emanuela Orlandi, parla Pietro: “Ogni volta che si scava a Roma si pensa a mia sorella”

Orlandi ha ricostruito anche il potenziale legame tra la villa e la sorella Emanuela, poiché questa era stata venduta a Nicoletti dall'allora vicario di Roma, il cardinale Ugo Poletti

Gli scavi alla casa del Jazz ed Emanuela Orlandi, parla Pietro: “Ogni volta che si scava a Roma si pensa a mia sorella”

“Ogni volta che si scava a Roma si pensa a mia sorella”. Lo dice Pietro Orlandi a ‘Verissimo’ su Canale 5 a proposito della pista che porta alla casa del Jazz di Roma dove attualmente gli inquirenti sono alla ricerca di prove nel caso della scomparse dal giudice Paolo Adinolfi. “Quando ho visto la descrizione della villa – ha raccontato Orlandi -, ho ripensato a quando incontrai a Milano una persona legata alla ‘ndrangheta che mi disse di conoscere la sorte di mia sorella. Mi fece la descrizione di un posto corrispondente alla villa appartenuta a Enrico Nicoletti, cassiere della Banda della Magliana, e mi disse, ‘io so che Emanuela è morta il giorno stesso e questo me lo ha detto il mio amico Enrico De Pedis, lui l’ha uccisa con una cravatta perché era stato chiesto questo favore e poi fu portata sotto a un cunicolo e ci sono anche un paio di valigette con una documentazione’ scottante”.

Orlandi ha ricostruito anche il potenziale legame tra la villa e la sorella Emanuela, poiché questa era stata venduta a Nicoletti dall’allora vicario di Roma, il cardinale Ugo Poletti, personaggio più volte entrato nel caso Orlandi per via dei suoi rapporti proprio con la famiglia De Pedis a cui accordò la sepoltura di Renatino nella cripta della basilica di Sant’Apollinare. “Emanuela – ha ricordato anche – è scomparsa nell’83 quando la villa era ancora sotto la giurisdizione di Poletti”.

“Si parla di un cineforum sulla Cassia, all’epoca era una cosa quasi normale e sinceramente non capisco dove si vuole arrivare con questa pista e comunque porterebbe lontano dal Vaticano”.