La svolta

Villa Pamphili, fermato in Grecia il presunto killer: si tratta dell'americano Rexal Ford

Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, non ha esitato a parlare di "robusti indizi" contro l'uomo

Villa Pamphili, fermato in Grecia il presunto killer: si tratta dell'americano Rexal Ford
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E' stato rintracciato su un'isola greca, da cui forse stava anche progettando di spostarsi. A sei giorni dal ritrovamento dei cadaveri di una giovane donna e della sua bambina di pochi mesi all'interno di uno dei parchi più frequentati di Roma, arriva la svolta nel giallo di villa Pamphili. Ad imprimerla, il fermo a Skiathos, isola greca dell'arcipelago delle Sporadi, di Rexal Ford, cittadino americano di 46 anni che ora deve rispondere dell'omicidio della bambina di pochi mesi e di aver nascosto il cadavere della donna, probabilmente la compagna, di cui non si conosce ancora né l'identità né tantomeno le cause del decesso.

 

Il procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, non ha esitato a parlare di "robusti indizi" contro l'uomo e ha spiegato che è stato già inviato un mandato di arresto europeo emesso dal gip. Per Ford è scattato così l'arresto provvisorio al quale seguirà quello ai fini estradizionali: con la procedura accelerata ci vorranno 20-25 giorni per trasferirlo in Italia.

 

Per gli inquirenti c'è già "un ragionevole sospetto che si sia trattato di un duplice omicidio". La donna, infatti, è stata trovata nuda, chiusa in un sacco, sotto a una siepe. Il comportamento di Ford viene definito dagli inquirenti "poco comprensibile": visto in più occasioni in compagnia di mamma e figlia, come testimoniano anche alcune immagini dei circuiti di videosorveglianza, si è allontanato dal territorio nazionale abbandonandole e non ha chiamato i soccorsi. Resta da chiarire il movente dell'omicidio della bimba di pochi mesi, morta presumibilmente il giro prima del ritrovamento.

 

Lo stesso 46enne, durante un controllo avvenuto nei giorni precedenti il ritrovamento, avrebbe detto di essere il padre. Un aspetto che verrà ora approfondito perché non ci sono ancora "elementi scientifici per avere la certezza della relazione parentale". Tra i punti fermi dell'indagine, definita dalla Procura "estremamente complessa", le tappe della fuga all'estero del fermato. L'uomo era partito due giorni fa, l'11 giugno, dallo scalo di Fiumicino con un volo di linea e non è escluso che stesse pianificando di lasciare anche l'isola greca per far perdere definitivamente le sue tracce. "Siamo arrivati in tempo, evitando altre fughe" ha detto il procuratore Lo Voi.

 

A dare un prezioso contributo agli investigatori della Squadra Mobile di Roma una segnalazione arrivata alla trasmissione 'Chi l'ha visto?". Un cittadino, dopo la diffusione delle immagini dei quattro vistosi tatuaggi trovati sul corpo della donna, ha contattato il programma raccontando di aver visto la coppia litigare pochi giorni prima del ritrovamento in una piazza del centro storico. "Era una bruttissima scena - ha raccontato - perché quell'uomo era in uno stato evidente di alterazione e strattonava la giovane donna nonostante avesse una bimba in braccio". Una lite accesa e violenta tanto da richiedere l'intervento delle forze dell'ordine che poi lo avevano identificato.

 

Le indagini ora vanno avanti per fare piena luce su ogni aspetto della vicenda, a partire dall'identità della donna, probabilmente americana, e alle cause della sua morte. Le prime tracce dei tre in Italia risalirebbero ad aprile, anche se non si hanno notizie sul loro ingresso nel nostro Paese né ci sarebbero registrazioni all'interno del portale in cui confluiscono tutti i nominativi di chi affitta un alloggio. I tre avrebbero invece utilizzato i servizi della Caritas, tanto che il nome dell'uomo sarebbe stato registrato e sarebbe emerso quando è stato identificato dopo la lite.

 

Madre, bimba e Ford, inoltre, erano stati avvistati spesso nella zona di Villa Pamphili e anche in altre zone della Capitale. Durante la settimana precedente al ritrovamento dei due corpi, avrebbero utilizzato spesso i tavoli del mercato San Silverio, a San Pietro, per mangiare e i bagni per lavarsi.
Sono state raccolte diverse testimonianze di commercianti e anche di chi vive in strada. "Quell'uomo era un violento - avrebbe riferito qualcuno - Un mese fa ha aggredito un bambino che stava giocando e lo aveva disturbato".

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