IL BILANCIO

Funerali Papa, la capitale supera il test: "Pagina storica per la sicurezza"

Il piano messo a punto per la giornata era imponente

Funerali Papa, la capitale supera il test: "Pagina storica per la sicurezza"
Pubblicato:

Gli arrivi e gli spostamenti dei grandi della terra diretti a piazza San Pietro invasa dai fedeli e poi, al termine delle esequie, il lungo corteo funebre che ha attraversato le vie del centro storico per giungere alla basilica di Santa Maria Maggiore dove papa Francesco ha scelto di essere sepolto. "Una pagina storica per la sicurezza", non ha esitato a definirla il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi che ha seguito la situazione dalla sala operativa della questura di Roma da dove è stato coordinato il dispositivo di sicurezza.

La capitale supera la prova e quanto ormai è chiaro che tutto è andato per il verso giusto il questore Roberto Massucci, che era davanti ai monitor fin dalle prime ore del mattino assieme al capo di gabinetto Giampaolo Monastra, prende la radio e ringrazia gli operatori in campo: "Ragazzi, è andato tutto in maniera perfetta". "Mi è capitato spesso di gestire grandi eventi e c'è sempre qualcosina che potrebbe andare meglio - ha poi spiegato - questa volta è andato tutto estremamente bene".

Il piano messo a punto per la giornata era imponente: piazza San Pietro super presidiata, cinque aree di sicurezza nel quadrante urbano che circonda la basilica, centro storico blindato per il passaggio del corteo funebre e una green zone nel quartiere Parioli dove ha alloggiato il presidente americano Donald Trump con la moglie Melania. In campo quattromila uomini e donne delle forze dell'ordine, di cui più di mille per le scorte alle delegazioni straniere, uno degli aspetti più delicati, e tremila volontari. Il dispositivo di sicurezza ha viaggiato su quattro livelli: sottosuolo, terra, mare e cielo.

I monitor della sala operativa hanno documentato un fiume di fedeli verso la basilica fin dall'apertura dei varchi alle sei, tanto che a un'ora dall'inizio della funzione si è raggiunta la capienza massima di cinquantamila ed è stato chiuso l'accesso alla piazza. Per accedere i fedeli hanno attraverso varchi presidiati con i metal detector. E chi non è riuscito ad arrivare fino alla piazza ha potuto seguire la funzione dai maxischermi posizionati lungo via della Conciliazione, a piazza Pia, piazza Risorgimento e piazza Cavour.

Le bonifiche della zona erano scattate già venerdì, anche nel sottosuolo, mentre i droni hanno garantito la visuale dall'alto attraverso immagini in 3D. L'attenzione è stata massima anche sui sei chilometri di percorso del corteo funebre e il quartiere Parioli dove si trova Villa Taverna, la residenza dell'ambasciatore americano in cui ha soggiornato il tycoon.

Per garantire la massima sicurezza possibile è poi stata istituita la no fly zone su Roma e sono stati schierati tiratori scelti sui palazzi, artificieri, nuclei cinofili, la polizia fluviale per il pattugliamento del Tevere e delle banchine, le unità Nbcr dei pompieri per il contrasto alla minaccia nucleare, batteriologica, chimica e radiologica.

In piazza anche i militari con i bazooka anti-drone: una sorta di dissuasori che in caso di avvistamento di velivoli non autorizzati riescono a inibire le onde radio mentre all'aeroporto di Pratica di Mare erano pronti i caccia Eurofighter e al largo di Fiumicino un cacciatorpediniere. Mezzi e dispositivi che, fortunatamente, non sono serviti, perché l'addio a Francesco è stato come doveva essere: un grande abbraccio al Papa della gente.