Droga nel carcere di Rebibbia, tre arresti e due obblighi di firma
Coinvolte nell'operazione le Case Circondariali di Roma-Rebibbia e Velletri
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Droga all'interno del carcere di Rebibbia fatta pervenire da un avvocato che la consegnava al suo assistito. I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale Ordinario di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 5 persone (3 sottoposte alla misura cautelare in carcere e 2 agli obblighi di presentazione alla P.G. e di dimora nel comune di Roma), gravemente indiziati, a vario titolo, di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
Coinvolte nell'operazione le Case Circondariali di Roma-Rebibbia e Velletri
Due dei destinatari della misura cautelare si trovano già in carcere. Il provvedimento, che è stato emesso in seguito agli interrogatori preventivi ai 5 indagati disposti in prima battuta dal G.I.P. del Tribunale di Roma, è conseguente alle indagini avviate nel giugno 2017 e condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma Direzione Distrettuale Antimafia, che avevano già portato allo sviluppo di due distinti filoni ed all’esecuzione, il 27 gennaio scorso, di 32 misure cautelari. Le indagini avevano portato a scoprire l’esistenza di due distinte ed articolate associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti, che per le comunicazioni utilizzavano dispositivi criptati.
Indagini avviate nel 2017
I soggetti destinatari della misura, pur rimanendo estranei alle strutture associative, sono ritenuti tutti responsabili a vario titolo di condotte illecite relative alla detenzione e al traffico di stupefacenti. Tra questi anche un avvocato del foro di Roma gravemente indiziato di aver introdotto, approfittando della qualità di difensore di un detenuto indagato nel corso delle indagini, “hashish” e “marijuana” all’interno del carcere di Rebibbia.