“Nel 2007 consegnai l’informativa a Caprio, allora comandante del nucleo investigativo dei Carabinieri di Frosinone, me la restituì consigliandomi di rimodularla, togliere le parti salienti, quelle sui carabinieri”. E’ quanto ha affermato, nel corso del processo di appello bis per l’omicidio di Serena Mollicone, il maresciallo dell’Arma Gaetano Evangelista che nel 2004 prese il comando della caserma di Arce “Io ho preso l’ordine – ha aggiunto – l’ho fatta rileggere al mio collaboratore, l’ho firmata di nuovo e l’ho riconsegnata al nucleo investigativo. Ho ritenuto di non fare nessuna modifica. Visto che era un reato di omicidio io la trasmisi al nucleo investigativo che avrebbe dovuto fare dei riscontri tecnici”. Il teste ha aggiunto che nell’informativa parlava dell’attività di depistaggio” e “delle anomalie che avevo rilevato”.
Nel corso dell’udienza ha preso la parola, per dichiarazioni spontanee, l’ex comandante della caserma dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, imputato assieme alla moglie e al figlio di concorso in omicidio. “Sono e siamo innocenti di quanto siamo accusati da moltissimi anni .- ha detto – Non abbiamo nulla a che vedere con la morte di Serena Mollicone: non l’abbiamo uccisa, non l’abbiamo picchiata, non l’abbiamo immobilizzata col nastro adesivo e col fil di ferro, non l’abbiamo trasportata a Fontecupa”. E ancora: “siamo le vittime di intuizioni, illazioni e congetture investigative senza basi, faziose, a senso unico e contraddittorie: un insieme che è il frutto di pettegolezzi di paese, di caccia alle streghe, del gusto di attaccare l’Arma dei Carabinieri per cercare il “mistero che non c’è”.