GIUSTIZIA E LAVORO

Carabiniere speronato in servizio, 400mila euro di arretrati dal ministero

Riconosciuto in appello "vittima del dovere" dopo quindi anni. "Per i miei commilitoni caduti"

Carabiniere speronato in servizio, 400mila euro di arretrati dal ministero

Era il 4 giugno 2014 quando un Appuntato Scelto dei Carabinieri riceve l’ordine di intervenire con urgenza in via Cilicia, a Roma. Alla guida di una Fiat Bravo in dotazione al servizio si dirige verso il luogo indicato insieme al superiore, ma, all’incrocio tra via Prenestina e via Tor de’ Schiavi, l’auto viene violentemente speronata. L’incidente gli provoca gravi lesioni: trauma cranico, fratture cervicali e al bacino, con conseguenze permanenti.

L’Arma riconosce la causa di servizio. Il ministero dell’Interno, invece, nega il riconoscimento di “Vittima del Dovere”, definendo l’episodio un semplice incidente stradale e lo definisce un “autista del Comandante”. La richiesta viene bocciata, con l’avallo del Prefetto di Roma dell’epoca e poi del TAR del Lazio, che afferma testualmente: “L’evento lesivo non appare direttamente riconducibile all’attività svolta, bensì è stato provocato da un evento accidentale ed estraneo al servizio.”

Viene presentato ricorso alla Corte d’Appello di Roma dall’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Vittime del Dovere, ottiene giustizia. I giudici di secondo grado riconoscono che lui quel giorno non era un semplice autista, ma stava svolgendo un’attività direttamente finalizzata al contrasto della criminalità, così come previsto dalla legge 266/2005. Il Ministero dell’Interno viene così condannato a riconoscere lo status di vittima del dovere, con tutti i benefici previsti. L’ex militare, oggi in congedo, riceverà 400mila euro circa di arretrati (calcolo OVD) e una pensione di 2300 euro mensili.

L’ex carabiniere non nasconde l’amarezza per la lunga battaglia legale: “Ho servito lo Stato con lealtà, non avrei mai pensato di dover lottare per vedere riconosciuti i miei diritti. Dedico questa vittoria ai miei commilitoni caduti”.

Bonanni: “Serve più attenzione per chi indossa una divisa”

L’Osservatorio Vittime del Dovere, da anni impegnato nella tutela delle forze dell’ordine e delle vittime del dovere, denuncia un persistente deficit di riconoscimento e tutela verso chi indossa una divisa. “Questa sentenza è una vittoria per tutta l’Arma dei Carabinieri e per ogni servitore dello Stato che rischia la vita ogni giorno. Chi indossa una divisa merita rispetto, non burocrazia e negazione” – dichiara Bonanni. “Abbiamo dovuto combattere contro il silenzio, l’indifferenza e il pregiudizio istituzionale. Ora la verità è stata ristabilita.