Muove i primi passi l’indagine della Procura di Roma per il crollo parziale della Torre dei Conti e in cui si procede per omicidio colposo e disastro colposo. Un procedimento che viaggia sostanzialmente su due binari: da un lato si punta ad accertare la dinamica di quanto avvenuto con l’affidamento di una consulenza tecnica, dall’altro si lavora sull’iter di assegnazione dell’appalto finanziato con i fondi del Pnnr. I lavori di “restauro e allestimento dell’edificio “rientravano nell’investimento “Caput Mundi. Next Generation EU per grandi eventi turistici” per un importo di oltre 56 milioni di euro.
L’attività dei pm di piazzale Clodio, coordinata dagli aggiunti Antonino Di Maio e Giovanni Conzo, parte con l’acquisizione di tutti gli atti relativi alla gara di appalto. Obiettivo è accertare la sussistenza dei requisiti da parte della società a cui erano stati affidati i lavori per uno dei monumenti medievali sopravvissuto alla realizzazione di via dei Fori Imperiali durante il ventennio fascista. Al momento il procedimento è contro ignoti, un modello 44 in cui si ipotizza anche il reato di lesioni colpose: tutte le fattispecie contestate sono commesse in violazione della normativa antinfortunistica.
Gli inquirenti, inoltre, hanno disposto una consulenza – affidata ad ingegneri strutturisti – al fine di accertare se i lavori avviati fossero adeguati al tipo di edificio. In questo ambito martedì pomeriggio i carabinieri del Nucleo Investigativo e i consulenti hanno effettuato un lungo sopralluogo sull’area interessata dal crollo e ora messa sotto sequestro. Nel corso dell’attività tecnica si è sollevato in volo anche un drone per perlustrare dall’alto la situazione.
Verifiche saranno svolte anche sul tipo di impalcature utilizzate dalla ditta e sull’equipaggiamento utilizzato dagli operai. Altro segmento investigativo è dedicato a capire se prima del crollo, avvenuto intorno a mezzogiorno di lunedì, ci fossero stati segnali, eventuali episodi di microcedimento che avrebbero dovuto fare scattare l’alert sulla tenuta della Torre. In questo ambito fondamentale risulterà il racconto degli operai sopravvissuti. La polizia giudiziaria ha già proceduto all’ascolto ma non è escluso che il personale presente nella Torre al momento del crollo possa essere nuovamente ascoltato dai titolari del fascicolo. Nei prossimi giorni verifiche statiche verranno eseguite anche negli edifici limitrofi nella zona di piazza Corrado Ricci. Sul fronte delle indagini, forse già mercoledì verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Octay Stroic, l’operaio di 66 anni morto dopo essere rimasto per oltre 11 ore sotto le macerie.