“La situazione è ormai fuori controllo. Non possiamo più definirla un’emergenza: il sovraffollamento nelle carceri è diventato una condizione stabile e cronica.” Con queste parole la Garante dei diritti delle persone private della libertà personale di Roma, Valentina Calderone, ha aperto la sua relazione annuale 2024 in Campidoglio.
I dati
Secondo i dati riportati, le strutture penitenziarie romane stanno raggiungendo quasi il 190% di sovraffollamento: quasi il doppio dei detenuti rispetto alla capienza prevista. Una cifra che parla da sola e che fotografa un sistema al limite del collasso.
Ma il problema non si ferma qui. Calderone ha denunciato anche la grave compromissione del diritto alla salute: una visita medica su due, comprese quelle specialistiche, viene annullata. Questo vuol dire che migliaia di persone non riescono ad accedere a cure basilari, in aperta violazione dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione e dai trattati internazionali.
“La detenzione – ha ricordato – non può trasformarsi in abbandono. Il carcere non può essere un luogo dove i diritti si spengono.”
La relazione
La relazione della Garante lancia un messaggio chiaro alle istituzioni: non bastano più interventi tampone. È urgente agire con riforme strutturali: riduzione dell’uso della detenzione per reati minori, potenziamento delle misure alternative al carcere, investimenti in edilizia penitenziaria, assistenza sanitaria e personale, una nuova visione della pena, centrata sulla dignità e sul reinserimento, in gioco non c’è solo il benessere dei detenuti, ma la tenuta stessa dello Stato di diritto.