l'inchiesta sugli appalti

Il Sindaco Baccini in Procura: “Ho risposto a tutte le domande”

Il primo cittadino ascoltato nell’ambito delle indagini che negli ultimi mesi hanno interessato l’amministrazione comunale.

Il Sindaco Baccini in Procura: “Ho risposto a tutte le domande”

Il sindaco di Fiumicino Mario Baccini è stato ascoltato dalla Procura di Civitavecchia nell’ambito di un’indagine per presunte irregolarità nella gestione degli appalti pubblici. Il primo cittadino è stato convocato per rispondere alle domande del sostituto procuratore Roberto Savelli, alla presenza del suo legale, l’avvocato Francesco Caroleo Grimaldi, e avrebbe fornito chiarimenti puntuali in merito alle accuse mosse nei suoi confronti, cercando di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati.

L’inchiesta riguarda una serie di affidamenti diretti sospetti, per un valore complessivo di circa 4 milioni di euro. A far scattare l’indagine sarebbero state le dichiarazioni di Massimo Guelfi, dirigente comunale attualmente agli arresti domiciliari, che avrebbe indicato proprio il sindaco come presunta figura chiave nel meccanismo di affidamento degli appalti. Il sostituto procuratore di Civitavecchia ha richiesto al giudice per le indagini preliminari l’autorizzazione a svolgere un incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni rese, in sede di interrogatorio di garanzia.

Nel mirino anche la manifestazione culturale ‘Notti d’autore’, che si svolse nella pineta di Fregene nell’estate 2024. Proprio su quell’evento si sono concentrate le indagini della Guardia di Finanza. Tra gli ospiti figuravano noti personaggi del panorama artistico italiano come Carlo Verdone, Neri Marcorè, Claudia Gerini e Maurizio Mattioli. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, l’assegnazione dell’evento alla società Lea Production, con un incarico pagato 139mila euro, (sotto la soglia che impone l’indizione di una gara pubblica, ndr) sarebbe avvenuta in modo illegale. L’azienda, pur non possedendo i requisiti richiesti, avrebbe beneficiato del supporto decisivo di Guelfi.

In alcune conversazioni captate dai finanzieri, il dirigente avrebbe discusso dettagli del programma prima ancora dell’assegnazione ufficiale. “Il 10 ho Neri Marcorè, poi ti svelo un altro nome: Carlo Verdone!”, affermava Guelfi al telefono, ben prima dell’affidamento formale, avvenuto il 20 giugno. Le ipotesi di reato formulate dalla procura comprendono turbativa d’asta, abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture. Gli investigatori parlano di fatture gonfiate e suddivisione artificiosa degli incarichi per eludere le procedure di gara. Il sistema, secondo l’accusa, sarebbe stato finalizzato a favorire soggetti già predeterminati. L’indagine, che nelle scorse settimane ha portato all’emissione di altre nove misure cautelari, coinvolge anche altri esponenti della giunta comunale, tra cui l’ex assessora alla Cultura Federica Poggio, che si era dimessa a giugno e l’attuale assessore al Commercio Raffaele Biselli. Entrambi risultano indagati per turbativa della libertà di partecipazione alle gare. Le indagini, coordinate dal procuratore capo di Civitavecchia Alberto Liguori, stanno proseguendo con nuovi accertamenti sui rapporti tra imprenditori e amministratori pubblici.