LA MOSTRA

Ville e Giardini di Roma. Una Corona di Delizie, a Palazzo Braschi.

In mostra sono esposte quasi 190 opere di vario genere – dai disegni ai dipinti, dalle stampe ai manoscritti.

Ville e Giardini di Roma. Una Corona di Delizie, a Palazzo Braschi.

Il Museo di Roma a Palazzo Braschi ospita una grande esposizione dedicata a uno dei patrimoni più affascinanti della città: i suoi giardini storici.

Da oggi al 12 aprile 2026, la mostra Ville e Giardini di Roma: una Corona di Delizie ripercorre, per la prima volta in maniera così ampia, lo sviluppo dei giardini di Roma nell’immaginario pittorico dal Cinquecento alla seconda metà del XX secolo.

Promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’esposizione si inserisce in un più ampio e complesso programma di valorizzazione del patrimonio dei giardini storici romani.

La mostra

La mostra, curata da Alberta Campitelli, Alessandro Cremona, Federica Pirani, Sandro Santolini con il supporto di un Comitato scientifico internazionale composto da Vincenzo Cazzato, Barbara Jatta, Sabine Frommel, Denis Ribouillault e Claudio Strinati, si propone di illustrare come le ville e i giardini siano stati, nei secoli, espressione di potere, cultura e raffinatezza per pontefici, principi e cardinali, documentando il passaggio dal rigore del giardino formale alla libertà del giardino paesaggistico, fino all’affermazione della loro funzione pubblica, con le passeggiate ottocentesche e i giardini novecenteschi realizzati a seguito delle travagliate trasformazioni dovute al nuovo ruolo di Roma come capitale del Regno, che dal 1870 e fino al Ventennio hanno comportato la distruzione di molti importanti complessi.

In mostra sono esposte quasi 190 opere di vario genere – dai disegni ai dipinti, dalle stampe ai manoscritti. Spesso poco conosciute e in molti casi inedite, esse offrono una straordinaria ricchezza documentale per la ricerca.

Questa selezione permette di condurre nuove indagini su complessi a volte poco studiati, svelando per la prima volta l’aspetto originario di spazi verdi oggi scomparsi o radicalmente rimaneggiati e proponendo nuove chiavi di lettura e interpretazione.

Il percorso

Strutturato in sei sezioni, il percorso di visita è arricchito da apparati multimediali e immersivi che offrono al visitatore la possibilità di approfondire e interagire con i temi trattati.

Ad aprire l’esposizione è una grande mappa interattiva che fornisce una panoramica dettagliata delle ville storiche di Roma ritratte in mostra: un ponte virtuale tra arte e realtà che non solo introduce alla conoscenza delle opere, ma ne accresce la comprensione del contesto e dei meravigliosi complessi architettonici che le hanno ispirate. Il percorso prende il via con una sezione dedicata alle Ville del Cinquecento, tra nostalgia dell’Antico e nuovi modelli.

Le ville del Seicento: fasto e rappresentazione del potere sono protagoniste della seconda sezione.  Spartiacque tra ultimi bagliori e decadenza del modello romano sono Le ville del Settecento: tra magnificenza e “buon gusto” (terza sezione). L’Ottocento tra distruzioni e nuovi giardini per l’urbanistica di Roma capitale è raccontato nella quarta sezione.  A seguire, una sezione dedicata al Giardino romano nel Novecento tra propaganda, distruzioni e nuovi modelli.

Vivere in villa: svaghi e socialità nei giardini romani.

Con la mostra Ville e Giardini di Roma: una Corona di Delizie si rinnova l’impegno della Sovrintendenza Capitolina nel rendere accessibili e fruibili dai diversi pubblici le esposizioni temporanee: è prevista la possibilità di ascolto di approfondimenti audio su una selezione di opere e di fruizione tattile con audiodescrizione di alcune tavole in riproduzione, insieme alla possibilità di partecipare a visite guidate tattili-sensoriali su prenotazione per non vedenti e ipovedenti accompagnati.

Saranno inoltre calendarizzate visite con LIS per il pubblico sordo

L’esposizione si avvale di prestigiosi prestiti da istituzioni nazionali e internazionali e numerose collezioni pubbliche e private, tra le quali spicca un nucleo consistente di opere facente parte della vasta collezione d’arte di Roma Capitale, alcune delle quali ripresentate al pubblico e valorizzate dopo una lunga assenza espositiva.