LA STAFFETTA

Dall’Appia Antica a Viterbo, il 2° giorno della Fiamma olimpica

La fiaccola sulla Regina viarum dove vinse Bikila a Roma '60

Dall’Appia Antica a Viterbo, il 2° giorno della Fiamma olimpica

Il viaggio della fiamma olimpica di Milano Cortina è ripartito questa mattina dall’Appia Antica fino ad arrivare alla sua seconda tappa: Viterbo. Non un luogo casuale quello da cui la fiaccola ha ripreso il suo secondo giorno perché è passata attraverso un luogo iconico di Roma ’60, ovvero l’Appia Antica, la regina viarum, lì dove il campione etiope, Abebe Bikila, passò e vinse scalzo la maratona. Una corsa diventata storia perché a gareggiare aveva cominciato nemmeno 4 anni prima e perché fu capace di prendere l’oro senza indossare le scarpe, strappando anche il nuovo record del mondo con 25 secondi di vantaggio sul secondo. Il primo atleta africano a laurearsi campione olimpico. E lì è passata la fiamma per arrivare a Ostia e al suo sito archeologico. A seguire Tivoli con Villa d’Este e Villa Adriana, Civitavecchia, Tarquinia e le Tombe Etrusche, fino a Viterbo, terra di Papi e terme millenarie.

Tivoli

La staffetta, che anticipa l’apertura dei prossimi Giochi Olimpici, ha fatto tappa a Tivoli in una giornata che ha offerto un incontro unico tra sport, storia e valori condivisi. Un’occasione per celebrare il legame tra la competizione atletica, nata nel mondo antico, e la grande tradizione culturale che le VILLAE custodiscono e promuovono, in un ideale ponte che collega il passato alla contemporaneità.

 

Il Direttore delegato delle VILLAE, Elisabetta Scungio, sottolinea come il passaggio della Torcia rappresenti «un riconoscimento alla forza simbolica dei nostri luoghi, alla loro identità e alla capacità di parlare ancora oggi di armonia, misura e bellezza. Accogliere la fiamma olimpica significa valorizzare il dialogo tra culture che Villa Adriana e Villa d’Este incarnano da secoli, ma anche riaffermare alcuni principi fondamentali: il rispetto delle regole, la legalità, la lealtà, l’accessibilità e l’inclusione come basi di una convivenza civile e di una piena cittadinanza culturale».


Il percorso ha previsto diverse tappe tra i luoghi iconici delle Ville, con un folto pubblico di visitatori, turisti e cittadini ad assistere al transito della Torcia, in un dialogo suggestivo tra l’energia dello sport e la monumentalità dei luoghi. Il passaggio della Fiamma è diventato così l’occasione per ribadire il valore dello sport come strumento di inclusione sociale, capace di “non lasciare indietro nessuno” e di promuovere una cultura del rispetto che dal mondo antico arriva fino al presente.

«In questo contesto – prosegue Elisabetta Scungio – la Torcia Olimpica si conferma non solo un emblema dei Giochi, ma anche uno strumento di valorizzazione del patrimonio culturale attraverso valori comuni: la cura della memoria, la conservazione del paesaggio e dei monumenti, l’attenzione alle persone e alle comunità che vivono e frequentano questi luoghi.

La scelta oculata degli organizzatori di includere Villa Adriana e Villa d’Este nel percorso della staffetta testimonia quanto l’Italia si identifichi in maniera simbiotica con la sua storia e con il suo patrimonio. In linea con i valori olimpici, le VILLAE promuovono un modello di fruizione fondato su accessibilità, inclusione e partecipazione, affinché l’esperienza del patrimonio culturale possa essere realmente alla portata di tutte e di tutti, nel segno di una cultura del rispetto che unisce sport e beni culturali sotto la stessa luce».