nuova tecnica

Al Gemelli eseguito per la prima volta in Italia intervento di ‘K-surgery’ per la tiroide

Arriva dalla Corea la metodica “Baba”, che consente di operare senza incisioni sul collo garantendo risultati estetici eccellenti

Al Gemelli eseguito per la prima volta in Italia intervento di ‘K-surgery’ per la tiroide

Presso il Policlinico Universitario A. Gemelli Irccs sono stati eseguiti i primi interventi di tiroidectomia robotica con tecnica Baba (Bilateral Axillo-Breast Approach), una procedura innovativa importata dalla Corea del Sud che permette di rimuovere la tiroide senza lasciare cicatrici visibili sul collo. La tecnica prevede quattro piccole incisioni in aree ascellari e periareolari, attraverso cui gli strumenti robotici accedono alla ghiandola tiroidea. Questo approccio consente una visione bilaterale e simmetrica della loggia tiroidea, amplificata dalla precisione della telecamera robotica.

Vantaggi estetici e recupero rapido

Rispetto alla chirurgia tradizionale, l’intervento robotico Baba garantisce un risultato estetico notevolmente migliore e un recupero più rapido. I tempi operatori sono solo leggermente superiori, ma i pazienti vengono generalmente dimessi il giorno successivo all’intervento. Il professor Marco Raffaelli, Ordinario di Chirurgia Generale all’Università Cattolica e direttore dell’UOC di Chirurgia Endocrina e Metabolica del Gemelli, ha già eseguito una decina di interventi con successo, a partire dal primo effettuato a settembre su una giovane paziente abruzzese, che oggi gode di ottima salute.

Una tecnica nata in Corea del Sud

L’approccio robotico Baba è stato ideato dal professor Woong Youn Chung della Yonsei University di Seoul e rappresenta una delle più avanzate innovazioni nel campo della chirurgia endocrina.
Raffaelli ha appreso la tecnica direttamente in Corea, presso l’AIN Hospital di Incheon, dove lavora uno dei maggiori esperti del settore, Jin Wook Yi. Il chirurgo italiano ha spiegato che, pur avendo costi leggermente superiori rispetto alla chirurgia tradizionale, il beneficio estetico e psicologico per i pazienti è enorme: “La nostra speranza – ha dichiarato – è che si arrivi presto a un riconoscimento economico dedicato, così da poter offrire questa opzione a un numero sempre maggiore di persone”.

Il futuro della chirurgia tiroidea

Secondo il professor Raffaelli, il futuro della chirurgia endocrina sarà sempre più orientato verso approcci mini-invasivi, conservativi e robotici, in grado di unire precisione, sicurezza e attenzione all’impatto estetico. La tecnica Baba rappresenta un passo concreto verso una medicina più umana e tecnologicamente avanzata, in cui la qualità del risultato si accompagna a una maggiore cura dell’esperienza del paziente.