Commemorazione per Sebastiano Vinci a 44 anni dall’attentato brigatista
Il Questore di Roma ha deposto una corona d’alloro in sua memoria nel Commissariato di Primavalle

Oggi, a 44 anni dall’attentato terroristico che costò la vita al funzionario di Polizia Sebastiano Vinci, il Questore di Roma ha deposto una corona d’alloro presso la lapide collocata all’interno del Commissariato di Primavalle, luogo simbolo di quella tragica pagina della storia della lotta al terrorismo.
La cerimonia
La cerimonia, officiata dal Cappellano della Polizia, Don Nicola Tagliente, è stata svolta a nome del Capo della Polizia, Direttore Generale Vittorio Pisani, in memoria di Vinci, direttore del commissariato all’epoca dell’agguato.
Era il 19 giugno 1981, quando un commando composto da quattro militanti delle Brigate Rosse, tra cui una donna, tese un violento agguato al Dr. Vinci mentre si trovava a bordo dell’auto di servizio all’incrocio tra Via San Cleto Papa e Via della Pineta Sacchetti.
Il funzionario rimase gravemente ferito da numerosi colpi d’arma da fuoco e morì poco dopo al Policlinico Gemelli. L’autista dell’auto, anch’egli colpito, tentò comunque di reagire all’attacco, nonostante le ferite.
Poche ore dopo l’attentato, le Brigate Rosse, Colonna XXVIII marzo, rivendicarono l’azione tramite una telefonata alla redazione del quotidiano “Il Secolo d’Italia” e successivamente con volantini diffusi in varie zone di Roma.
Le indagini
Le indagini della DIGOS della Questura di Roma portarono nel 1982 alla scoperta di tre covi terroristici, al sequestro di armi e munizioni e all’arresto di dieci terroristi, che furono condannati anche per l’omicidio del Dr. Vinci.
“Ricordare Sebastiano Vinci – ha dichiarato il Questore – significa rinnovare l’impegno per la sicurezza e la legalità, onorando il sacrificio di chi ha pagato con la vita la lotta al terrorismo.”