L'INTERVENTO

Carcere di Regina Coeli, l’intervento di Fns Cisl Lazio: “Non va chiuso”

Tutte le rappresentanze sindacali regionale del Lazio hanno richiesto un incontro urgente al Provveditore

Carcere di Regina Coeli, l’intervento di Fns Cisl Lazio: “Non va chiuso”

“Rigettiamo, anche, la sola idea di chiudere il carcere trasteverino di Regina Coeli, considerata, anche, la sua storia, in quanto i problemi sono ben altri. –  è quanto evidenzia in una nota la Fns Cisl del Lazio – Il più delle volte ci sono difficoltà a gestire i detenuti, specialmente quelli con problemi di salute mentale o comportamenti violenti, a Velletri da giorni si aspetta il trasferimento di un detenuto resosi partecipe di aggressione verso il personale, qui vi è la necessita di intervenire e far si che vi siano medici psichiatrici h.24 in tutte le sedi penitenziarie della Regione, non certamente chiudere tale Istituto.

Tutte le  rappresentanze sindacali regionale del Lazio hanno richiesto un incontro urgente al Provveditore a seguito della movimentazione di circa 300 detenuti avvenuta in via urgente a causa del crollo strutturale della II^ rotonda del Regina Coeli movimentazione che ha coinvolto la 6^ e la 7^ sezione, in quanto  l’ immediata ridistribuzione di detenuti tra i vari Istituti, comporta un adeguato riassetto e distribuzione di personale che deve aderire a determinati criteri di opportunità e urgenza.”

“Alla  Fns Cisl  dispiacerebbe vedere un carcere vecchio che ha sempre funzionato, – prosegue la nota – diventare un altro hotel o come proposto un monumento alla memoria. Tale soluzione   aggrava  solo  ulteriormente le condizioni di lavoro del personale di polizia penitenziaria. – Spesso nelle nuove costruzioni ci sono vere e proprie mancanze strutturali. Probabilmente si dimentica che per costruire nuovi isituto penitenziari servono anni, bastano pochi accorgimenti per migliore le condizioni del carcere attenendosi rigidamente alla capienza massima di detenuti tollerati, 628.”