Il Rome Technopole sta per partire. Entra nel vivo il progetto che riunisce le 10 principali università con sede nel Lazio, i 4 maggiori enti pubblici di ricerca, Unindustria, Regione Lazio, Comune di Roma, le Camere di Commercio di Roma, Latina-Frosinone, Rieti-Viterbo, altri enti pubblici, oltre 20 gruppi industriali e imprese. E che sarà realizzato entro il 2026 nella Capitale. Un ecosistema di innovazione finanziato dal ministero dell’Università e della Ricerca nell’ambito del Pnrr a carattere regionale che alimenterà la filiera di ricerca, formazione, l’innovazione nelle tre aree di interesse strategico per il Lazio: transizione energetica, transizione digitale, salute e biopharma.
La struttura sorgerà nel quartiere di Pietralata, nell’area dell’ex Sdo, e avrà una superficie utile compresa tra i 2.100 e i 2.400 metri quadri. Si prevede la realizzazione di aule multimediali e sale per attività didattiche e di formazione, laboratori di ricerca e aree per il trasferimento tecnologico. L’appalto dei lavori è stato pubblicato a marzo 2025 ed è stato aggiudicato a settembre. Per permettere l’avvio nei tempi corretti, siglato il protocollo d’intesa tra Regione e la fondazione del Technopole. A firmare il documento, la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli e la presidente della fondazione Rome Technopole Antonella Polimeni.
Il protocollo d’intesa riguarda l’impegno assunto dalla Regione Lazio per il completamento e la realizzazione del polo di ricerca che si concretizza attraverso un finanziamento di 6.331.709 di euro. Le risorse erogate dalla Regione nell’ambito della strategia per la ricerca e l’innovazione tecnologica, rientrano nel Programma regionale Fesr 2021-2027 e integrano l’investimento di 110 milioni di euro del Pnrr. Hanno partecipato, tra gli altri, Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica del Comune di Roma, Giuseppe Biazzo presidente Unindustria e vicepresidente Fondazione Rome Technopole, Francesco Marcolini, presidente di LazioInnova.