LA PROTESTA

Scuola, gli studenti occupano la Regione Lazio

L'iniziativa di una delegazione della Rete degli Studenti Medi del Lazio

Scuola, gli studenti occupano la Regione Lazio
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Una delegazione della Rete degli Studenti Medi del Lazio ha occupato l’androne della sede della Regione Lazio per protestare contro il dimensionamento scolastico. La decisone dopo l'incontro con l'assessore regionale alla scuola Schiboni che non ha sortito gli effetti sperati. "Non hanno voluto ascoltare le necessità degli studenti – spiegano in una nota gli stidenti– Proprio per questo motivo, a seguito dell’incontro con l’assessore, il sindacato studentesco ha scelto di occupare la sede della Regione Lazio, per chiedere un passo indietro da parte della Giunta Rocca".

Le reazioni

Marco Bertucci, Presidente della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale del Lazio

“Ritengo davvero inaccettabile quanto sta accadendo in queste ore nella sede della Regione Lazio in via Cristoforo Colombo, e voglio rivolgere un invito ai rappresentanti del Partito Democratico: finisca questa ondata di strumentalizzazione verso la scuola e verso gli studenti, e termini l’allarmismo ingiustificato sul tema. Davanti alla grande disponibilità mostrata dall’assessore Schiboni per illustrare la delibera sul dimensionamento scolastico e le relative rassicurazioni sul tema, la reazione della Rete degli Studenti Medi è stata quella di occupare l’atrio della presidenza e rivolgere slogan del tutto inappropriati contro il presidente Rocca. A lui e all’assessore Schiboni la mia solidarietà: non può essere quella messa in atto oggi la risposta ad un atteggiamento di ascolto e apertura al dialogo mostrata da questa amministrazione regionale”.

Eleonora Berni, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia

“La Regione Lazio apre le porte agli studenti che hanno il piacere di confrontarsi con le Istituzioni, non a quelli che vogliono occuparle. Quanto accaduto oggi nella sede della Giunta regionale è inaccettabile. Un’occupazione, con interruzione del pubblico servizio, chiamata dall’alto, mette solo di cattiva luce gli studenti che hanno trasformato l’atrio della Presidenza in un luogo di protesta ostile. Chiedo ai colleghi d’aula del PD di prende le distanze da questo atto incivile, considerando anche i cori che insultavano il Governatore Rocca e l’assessore Schiboni ai quali rivolgo la mia solidarietà. È fondamentale fare chiarezza su quanto accaduto, senza dimenticare le responsabilità di chi, negli ultimi dieci anni, ha operato tagli drastici alla scuola e oggi strumentalizza gli studenti per occupare la Giunta regionale”.

Eleonora Mattia, consigliera regionale del Pd

“Come Pd noi diciamo ancora una volta basta, basta tagli alla scuola pubblica, basta accorpamenti di istituzioni scolastiche senza ascoltare le esigenze reali di studenti, insegnanti, famiglie, sindaci e di tutti gli attori dei territori di Roma e del Lazio” afferma durante l’incontro “La Scuola non si taglia”, organizzato alla Pisana. La giunta Rocca ritiri la delibera sul dimensionamento scolastico e avvii un’interlocuzione con il Governo Meloni portando al tavolo una mappatura con numeri ed esigenze reali delle scuole di Roma e del Lazio. Si può fare: ce lo ha dimostrato l’Emilia Romagna dove il governo ha fatto un passo indietro e così ora lì si farà un solo accorpamento a fronte dei 14 inizialmente previsti”.

Daniele Leodori, PD

"La protesta degli studenti di oggi è il segnale di un disagio che la Regione non può ignorare. L’accorpamento di 23 istituti deciso dalla Giunta Rocca penalizza il diritto allo studio, soprattutto nelle aree periferiche, riducendo le opportunità educative e aumentando le difficoltà per studenti e famiglie”.

Il gruppo di Forza Italia

"La protesta è un diritto sacrosanto, ma deve avvenire nel rispetto delle istituzioni e delle regole. Il presidente Rocca e l’assessore Schiboni hanno mostrato fin dall’inizio la massima apertura al dialogo tantoché, in occasione della protesta avvenuta la scorsa settimana, hanno dato subito un appuntamento agli studenti per spiegare loro i motivi alla base della delibera che ha portato al dimensionamento della rete scolastica. Invadere gli spazi della Regione non è il modo corretto per affrontare una questione seria come questa. Il governo regionale sta lavorando per garantire un sistema scolastico più efficiente e sostenibile, nell’interesse degli studenti e delle famiglie. Chi soffia sul fuoco strumentalizzando i giovani non fa altro che alimentare tensioni inutili. Invitiamo tutti a confrontarsi in maniera civile, senza prevaricazioni o atti di forza, perché solo attraverso il dialogo costruttivo si possono trovare soluzioni concrete".