Polemiche e veleni sulla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. Gian Paolo Pelizzaro, ormai ex super consulente della Commissione, in una lettera apparsa sul blog “Storia in Rete” parla della presenza di “una talpa” all’interno della commissione.
In questa lettera Pelizzaro denuncia l’esistenza di una “talpa” all’interno della Commissione presieduta dal senatore Andrea De Priamo (Fdi) mentre alla vice presidenza ci sono il deputato Roberto Morassut (Pd) e il deputato Riccardo Marchetti (Lega), e dà la sua versione per quanto riguarda le dimissioni. Tutto sarebbe nato a partire dal gennaio scorso, quando il giornalista ha presentato le conclusioni del gruppo di lavoro dei consulenti sul caso di Marco Accetti, auto accusatosi in passato del sequestro Orlandi, che alcuni commissari volevano audire mentre altri erano contrari.
“Tutto questo accadeva a gennaio 2025 – scrive Pelizzaro – In quel periodo nonostante fosse chiaro che c’era qualcosa di anomalo che si agitava in Commissione, l’idea delle dimissioni era ancora remota. Invero, nel marasma di tante dichiarazioni, Accetti non ha mai fornito un riscontro obiettivo e definitivo di ciò che diceva di aver fatto all’epoca. E quando gli è stato chiesto, ha sempre deviato il discorso su altro. Alla “talpa” quel metodo e quella severità (del gruppo di lavoro, ndr) dovettero suonare sgradite perché, pochi giorni dopo l’illustrazione dei risultati del gruppo di lavoro in Commissione, già appariva la prima velenosa fuga di notizie sul caso Accetti”.
“Per me il lavoro era concluso e la palla, cioè la decisione su che cosa fare – continua -, passava a quel punto all’organo politico. A me come consulente avevano chiesto un parere tecnico, motivato, ma non vincolante. Ai commissari spetta la parola finale. Di fronte a un orientamento generale che aveva il sapore di una decisione già presa, e cioè quella di audire Accetti, mi ero permesso di ammonire sul rischio che il soggetto avendo in passato ‘intortato’ anche magistrati di grande esperienza, avrebbe ancor più agevolmente imbonito i componenti della Commissione”. “A quel punto la talpa, chiunque essa sia – denuncia -, violando leggi, norme e regolamenti, forte della decisione a favore dell’audizione di Accetti, ha reiterato le sue fughe di notizie”.