IL DELITTO

Omicidio - suicidio in falegnameria, dissapori tra le vittime

L’80enne Francesco Cesari, che ha ucciso a colpi di pistola il 38enne Nicola Laino. Tra i due non correva buon sangue

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Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’omicidio-suicidio di via della stazione Ottavia nella periferia nord della Capitale, accaduto nella serata di sabato. L’80enne Francesco Cesari, che ha ucciso a colpi di pistola il 38enne Nicola Laino, era una ex guardia giurata e svolgeva attività di vigilanza sulla palazzina e sulla falegnameria situata ai margini del Raccordo Anulare in piena campagna raggiungibile attraverso una stradina sterrata. Entrambi collaboravano nell’attività con il proprietario del laboratorio. Nicola Laino, sposato con figli, è stato raggiunto da quattro colpi di pistola esplosi alle spalle, due avrebbero colpito la testa e gli altri il resto del corpo.

Nella serata di sabato l’allarme è stato lanciato dal proprietario della falegnameria. Ascoltato dagli inquirenti avrebbe confermato la collaborazione con i due uomini, così come avrebbe riferito che tra i due da tempo non correva buon sangue. L’80enne, dopo aver esploso i colpi con una semiautomatica all’indirizzo del 38 enne, ha puntato la pistola alla sua tempia e ha fatto fuoco. La pistola è stata ritrovata dalla scientifica vicino ai corpi. L’80enne era ancora in vita e subito trasferito all’ospedale Agostino Gemelli dove è morto poco dopo.

Forse, alla base dei dissapori tra i due, ci sarebbero stati futili motivi, comportamenti di Nicola Laino ritenuti sbagliati da parte dell’80enne, il quale sosteneva infatti che il Laino si appropriasse di cose non sue fino ad arrivare a rubare corrente elettrica da altri locali. Il proprietario dell’immobile ha ceduto in affitto un locale in cui il 38enne svolgeva attività di piccola falegnameria mentre l’ex guardia giurata, dopo la pensione, per arrotondare, si occupava di piccoli lavoretti e viveva in una roulotte sita nei pressi della struttura. Gli inquirenti in queste ore stanno lavorando per ricostruire il passato dei due uomini, incensurati, al fine di far piena luce sulla tragedia.

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