Svastiche su muri e panchine del parco dedicato a Simone Costa
Il parco dedicato alla memoria di un ragazzo scomparso nel 2011

Muri e panchine imbrattati con scritte e svastiche, alcune anche di grandi dimensioni sono apparse stamani al parco pubblico 'Simone Costa' in via del Serbatoio, nel centro di Fiumicino. Un parco dedicato alla memoria di un ragazzo scomparso nel 2011. Le scritte vandaliche sono state fatte anche nell'area giochi dedicata ai bambini. Una svastica è stata disegnata sul muro della palazzina dello storico "Serbatoio", uno dei simboli della città. Altre scritte, fatte con vernice spray, hanno imbrattato i muri della via adiacente e la parete laterale della vicina chiesa, in via S.Maria della Salute.
I più amareggiati a constatare il deturpamento del parco, a cui si dedicano con impegno, sono stati i volontari dell'associazione 'I love Simone" che si occupano anche di curare l'area giochi. "Hanno sfregiato e profanato tutto il parchetto che cerchiamo, con amore ed attenzione, - hanno spiegato - di rendere vivibile ed accessibile per le famiglie. Non ci arrendiamo a questo spettacolo indegno ma siamo veramente dispiaciuti".
Il raid vandalico sta suscitando reazioni di sdegno e sconcerto soprattutto sui social, dove i cittadini hanno lasciato centinaia di messaggi. Solidarietà è arrivata ai volontari e all'assessore all'Ambiente Stefano Costa, al cui figlio è dedicato il parco. "Non si tratta di un episodio isolato - sostengono i consiglieri del Pd Ezio Di Genesio Pagliuca ed Erica Antonelli - Più zone e più punti della città hanno subito lo stesso sfregio. Non si tratta solo di condannare atti vandalici, ma di respingere con forza il messaggio pericoloso che veicolano. Chi compie questi atti lo fa con la consapevolezza di voler offendere e deturpare la nostra Città". Secondo Pagliuca "non ci si può svegliare solo ora. Basta fare un giro per la città per rendersi conto dello stato di degrado in cui versano interi quartieri".
"Capisco l'amarezza di molti cittadini - aggiunge Antonelli -. Spuntano simboli ignobili; il richiamo ai valori antidemocratici che dovrebbero essere solo un lontano ricordo e che invece tornano, inquieti. Mi domando se gli autori di questi sfregi ne siano consapevoli o meno. Mi dispiace che l'assessore Costa abbia visto imbrattato anche il luogo dedicato a suo figlio. Ne condivido l'amarezza e il disappunto. È per questo che credo fermamente che le istituzioni, tutte, abbiano il dovere di stigmatizzare non solo l'imbratto, che mai è bello, ma soprattutto la simbologia riprodotta, che non rende merito, né onore, ai valori della nostra Costituzione".