L'OPERAZIONE

Voto di scambio politico-mafioso: arrestati “Dino” Marano, il consigliere comunale De Gregorio e un agente immobiliare

Sequestri di beni immobili e quote societarie per 10 milioni di euro

Voto di scambio politico-mafioso: arrestati “Dino” Marano, il consigliere comunale De Gregorio e un agente immobiliare

Dalle prime ore di questa mattinata, tra Terracina, Latina e provincia, Roma e Napoli, i  Carabinieri del Comando Provinciale di Latina stanno eseguendo una misura cautelare personale e reale emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia capitolina, nei confronti di cinque soggetti gravemente indiziati, a vario titolo, di scambio elettorale politico mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, trasferimento fraudolento di valori e turbata libertà degli incanti.

I nomi

In carcere Eduardo (Dino) Marano, legato al clan camorristico “Licciardi”, espressione della cosiddetta Alleanza di Secondigliano; ai domiciliari il consigliere Gavino De Gregorio, eletto alle ultime amministrative nella lista del sindaco Giannetti, e il titolare di un’agenzia immobiliare; altri due soggetti colpiti rispettivamente da interdizione dalla professione e obbligo di firma.

In esecuzione anche il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di beni immobili e quote societarie per un valore complessivo di oltre 10.000.000 di euro.

L’operazione

Più in particolare, l’indagine dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, condotta dal giugno 2022 all’ottobre 2023, e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, trae origine dall’attività infoinvestigativa sviluppata dai Carabinieri sul territorio che ha consentito di apprendere dell’inserimento nel
tessuto economico-imprenditoriale, politico e sociale della città di Terracina di un’importante famiglia inserita, anche per vincoli di sangue, nel noto Clan Liccardi di Napoli.

Le investigazioni hanno consentito di:
– documentare le presunte condotte poste in essere da un pubblico funzionario di Terracina, unitamente ad un soggetto appartenente al citato clan camorristico dei LICCIARDI, inserito nella più ampia e nota Alleanza di Secondigliano, il quale avrebbe chiesto ed ottenuto da quest’ultimo un appoggio in occasione delle elezioni amministrative tenutesi nel maggio 2023 a Terracina;

– cristallizzare le presunte condotte illecite tenute dai predetti due indagati in ordine a reiterate condotte violente e minacciose che avrebbero posto in essere nei confronti di una vittima costretta a versare un’imprecisata somma di danaro in relazione ad un precedente prestito usurario;

– circostanziare le presunte condotte illecite di un imprenditore del luogo, in rapporti con il soggetto appartenente al citato clan, che avrebbe fittiziamente intestato a terzi diversi immobili, quote societarie ed attività commerciali situate in Napoli, Terracina, San Felice Circeo ed a Roma al fine di eludere un’eventuale misura di prevenzione patrimoniale a suo carico;

– eseguire il sequestro preventivo, ai fini della confisca, di 7 locali commerciali (un’intera galleria commerciale), 1 B&B, 20 unità immobiliari e 3 terreni per un valore complessivo di oltre 11.000.000 di euro

Contestualmente, i Carabinieri del Comando Provinciale di Latina stanno procedendo alla notifica dell’informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Latina nei confronti di 11 soggetti indagati, a vario titolo, di trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta dei crediti di imposta, corruzione e turbata libertà degli incanti, la cui posizione è stata vagliata dalla predetta Autorità Giudiziaria a seguito di stralcio eseguito nell’ambito del suddetto procedimento penale per il quale la Procura Distrettuale Antimafia di Roma ha ordinato l’odierna esecuzione delle misure cautelari sul territorio di Terracina.