Una “Lista Stupri” con nomi e cognomi di almeno 10 ragazze è comparsa in uno dei bagni dei maschi del liceo Giulio Cesare di Roma. La denuncia è del collettivo Zero Alibi:
“Un muro può essere cancellato – è il commento – ma la cultura alla base del messaggio no, va combattuta; questo gesto, oltre a essere di una gravità inconcepibile, dimostra la società patriarcale in cui ancora oggi noi tutti viviamo”.
“Usare la violenza sessuale come arma, come minaccia o scherno, significa alimentare ed essere parte attiva della stessa cultura che ogni giorno uccide, ferisce, opprime, umilia e zittisce le donne. Significa sentirsi autorizzati a trattare i corpi femminili come oggetti, come bersagli, come ‘componenti di una lista’ e questo è intollerabile”.
“Questi episodi – è il messaggio – non possono passare inosservati, sono sintomo del patriarcato, di un sistema oppressivo che silenziosamente controlla e condiziona le nostre vite. Nessuna di noi può permettersi di restare indifferente, di voltarsi dall’altra parte: perché chi è indifferente è complice. Continueremo a denunciare, a parlare, a lottare per un cambiamento”.
Solidarietà per quanto accaduto è stata espressa dai collettivi dei principali licei della capitale.
L’intervento della preside
Sulla vicenda è intervenuta la dirigente scolastica Paola Senesi, che condanna duramente l’episodio.
“La scuola è contro ogni forma di stereotipo e violenza di genere. Il liceo classico statale Giulio Cesare si riconosce fortemente nei valori costituzionali ed è quotidianamente impegnato ad argomentarli, trasmetterli e renderne partecipi le nuove generazioni nelle proprie aule e sul territorio. Proprio alla luce di questa missione, a fronte degli ottusi graffiti vandalici apparsi nei servizi igienici del nostro liceo, si ribadisce fortemente la condanna nei confronti di qualsivoglia stereotipo e violenza di genere sia essa fisica, verbale, psicologica o digitale”.
“Il Giulio Cesare – continua la dirigente scolastica – non è aperto alla violenza; il nostro liceo non vuol essere ricettacolo d’intolleranza; la scuola non dimenticherà mai d’indicare quanto ci sia ancora da fare per concretizzare, de jure e de facto, la pari dignità tra donne e uomini, connotata da un profondo rispetto reciproco e dunque incompatibile con la pratica della violenza, di qualsiasi tipo essa sia”. Ha concluso la professoressa Senesi.
L’intervento dei sindacati
“Sulle pareti dei bagni del Liceo classico “Giulio Cesare” di Roma è apparsa una “lista stupri” seguita dai nomi di alcune studentesse, a cui esprimiamo la nostra vicinanza. Un atto gravissimo che condanniamo con la massima fermezza.” Così la Cgil e la Flc Cgil di Roma e Lazio in una nota.
“Quanto accaduto – proseguono – non può essere derubricato ad un episodio goliardico, né minimizzato in alcun modo perché è l’ennesima dimostrazione della necessità dei percorsi di educazione sessuale e all’affettività all’interno nelle scuole come strumento di contrasto alla violenza di genere, così come di promozione di una diversa cultura in cui le donne non siano oggettificate e non vedano lesa la propria dignità.”
“Le scuole, oltreché luoghi di formazione ed educazione, devono essere luoghi inclusivi e sicuri per queste ragioni ci aspettiamo che su questi temi cessi l’ostracismo del Governo.”, concludono.