CALCIO - SERIE A

Lazio – Lecce 2-0, i biancocelesti si avvicinano all’Europa

Le reti di Guendouzi e Noslin

Lazio – Lecce 2-0, i biancocelesti si avvicinano all’Europa

Missione compiuta per la Lazio che vince 2-0 contro il Lecce, pur senza la Curva Nord sugli spalti, per effetto delle reti di Guendouzi e Noslin, e continua a coltivare il sogno Europa mentre il Lecce rimane invischiato nella lotta per non retrocedere. Sarri conferma in blocco la squadra che era uscita sconfitta da San Siro contro l’Inter con la sola eccezione di Pellegrini al posto di Lazzari mentre Di Francesco punta su Camarda, appoggiato dal terzetto formato da Berisha, Morente e Sottil.

Ma il clima all’Olimpico è glaciale, e non soltanto per l’arrivo dell’inverno nella Capitale. La Curva Nord, infatti, rimane deserta a causa della protesta del tifo organizzato contro il mancato ingresso della nipote di Vincenzo Paparelli sulla pista dello stadio in occasione di Lazio-Cagliari. Una decisione che il presidente Lotito, prima del match, etichetta come uno sciopero “costruito su un presupposto falso” perché “non è vero che doveva scendere in campo la nipote di Paparelli ma 3-4 rappresentanti della tifoseria” sottolineando inoltre come “i tifosi devono fare i tifosi e rispettare la società. Se le persone usano questi mezzi io combatterò sempre, non accetto intimidazioni” perché “inibire alla gente di vedere la Lazio, vuol dire utilizzare la squadra per propri fini”.

Ed è in questo clima che si parte con il primo brivido provocato dal Lecce, ma l’arbitro annulla la rete di Sottil per una spinta su Isaksen. A scaldare il piede per primo, tra le fila biancocelesti, è invece Guendouzi, che dal limite testa i riflessi di Falcone, imitato da Dia che trova una gran riposta del portiere salentino. Ma quelle laziali sono solo le prove generali del gol che arriva poco prima della mezzora: Basic se ne va sulla sinistra e mette in mezzo all’area, Guendouzi arriva in spaccata e calcia con la sfera che bacia il palo prima di infilarsi alle spalle di Falcone.

Al rientro dall’intervallo Di Francesco si gioca le carte Stulic e Banda, per Berisha e Camarda, mentre Sarri risponde con Vecino al posto di Cataldi. E la Lazio passa subito grazie a Dia, ma l’arbitro – dopo revisione al monitor – annulla la rete per una spinta del senegalese su Tiago Gabriel. Subito dopo ci provano Isaksen e Romagnoli, ma Falcone dice ancora no tenendo in piedi i suoi. Il più ispirato, però, è sempre Guendouzi che dal limite colpisce il palo, imitato pochi secondi dopo da Zaccagni che in mezza rovesciata batte Falcone ma vede la sfera infrangersi sul legno. A far scorrere i titoli sul match ci pensa Noslin, che sfrutta il lancio lungo di Provedel per battere Falcone e far esultare i biancocelesti che accorciano sulla Juventus e avvicinano, in attesa del Como, l’Europa tanto sognata.