L’ultimo Lazio-Lecce all’Olimpico metteva in palio per i biancocelesti l’Europa League e per i salentini la salvezza. Ora, a 6 mesi di distanza dall’ultimo precedente, per Sarri e la sua Lazio quella contro Di Francesco “sarà importante come se fosse una finale di Champions League”, citando le parole di Toma Basic. Una sfida che, per i biancocelesti, rappresenta non solo la possibilità di rialzare la testa dopo lo scivolone contro l’Inter a San Siro, ma soprattutto di continuare a coltivare quel sogno chiamato Europa che a inizio anno, tra mercato bloccato e le tensioni legate al rapporto tra tifosi e società, nessuno osava immaginare. Ma se lo scenario non è mutato troppo, la classifica – considerando gli scontri diretti tra Napoli e Atalanta, il derby di Milano e la sfida tra Fiorentina e Juventus – permette adesso di accorciare le distanze da quella zona europea che rappresenta, per la Lazio, l’obiettivo alla quale ambire nonostante le assenze che, anche contro il Lecce, non permetteranno a Sarri di disporre della miglior squadra possibile.
Ai box, infatti, rimarranno ancora Castellanos, Cancellieri e Rovella con quest’ultimo operato per risolvere il problema di pubalgia che lo ha tenuto fuori dai campi dal derby dello scorso settembre e che non lo vedrà tornare in campo prima del 2026. L’unica nota lieta, per il tecnico laziale, è il recupero di Tavares, rientrato in gruppo dopo lo stop forzato causa infortunio e pronto a dare il proprio contributo contro la squadra di Di Francesco che rappresenta, per Sarri, una vera e propria bestia nera. In carriera, infatti, il tecnico laziale ha affrontato i salentini otto volte con un bilancio di 2 vittorie, 2 pareggi e ben 4 sconfitte. Motivo ulteriore, per la Lazio, per prendere l’avversario con le molle perché, come ribadito da Sarri durante tutta la settimana ai suoi, per i biancocelesti la sfida di domenica all’Olimpico è importante come una finale di Champions.