Un 32enne di origini cubane è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di borseggio, dopo essere stato riconosciuto e individuato grazie alle immagini di videosorveglianza della metropolitana. Gli agenti del Commissariato Castro Pretorio lo hanno intercettato e bloccato presso la stazione metro Lepanto, dove si trovava, con ogni probabilità, pronto a colpire di nuovo.
Il furto di luglio e l’indagine delle forze dell’ordine
Il sospettato era già finito nel mirino degli investigatori per un episodio avvenuto a luglio nella stazione Barberini. In quell’occasione, le immagini delle telecamere avevano ripreso chiaramente il momento del furto, quando l’uomo avrebbe approfittato della calca per spingere e derubare un passeggero del cellulare, sfruttando un attimo di distrazione della vittima.Grazie a un lavoro minuzioso di analisi video, la Polizia è riuscita a identificare il soggetto e a ricostruire i suoi movimenti, raccogliendo gravi indizi di colpevolezza a suo carico.
Il mandato e l’arresto in flagranza
A seguito delle indagini, la Procura ha richiesto una misura cautelare, ottenuta dal Giudice per le Indagini Preliminari. Il 32enne, senza residenza anagrafica, si era però reso irreperibile fino a quando non è stato rintracciato lungo le banchine della metro Lepanto.Nonostante un breve tentativo di fuga, è stato fermato e condotto nel carcere di Rebibbia, dove si trova attualmente ristretto.
Indagini preliminari e presunzione di innocenza
Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che, come previsto dall’ordinamento, l’indagato deve considerarsi innocente fino a eventuale sentenza definitiva di condanna. Le indagini proseguono per verificare eventuali responsabilità in altri episodi analoghi.