LE INDAGINI

Ranucci, la bomba e i proiettili di un anno fa: l’attentato potrebbe essere maturato “a titolo personale”

Quel tratto, come ha spiegato lo stesso giornalista, non è coperto da videocamere, forse perché chi ha agito conosceva già il luogo.

Ranucci, la bomba e i proiettili di un anno fa: l’attentato potrebbe essere maturato “a titolo personale”

Secondo gli inquirenti, l’ordigno esploso nella notte sotto l’auto di Sigfrido Ranucci a Pomezia potrebbe avere legami con i due proiettili calibro 38 trovati un anno prima davanti alla sua abitazione. Le analogie tra i due episodi sono notevoli. Innanzitutto, il punto in cui sono stati rinvenuti i proiettili coincide con la zona dove è stato piazzato il “bombone” artigianale, vicino all’ingresso del villino in viale Po, in una siepe non sorvegliata da telecamere. Quel tratto, come ha spiegato lo stesso giornalista, non è coperto da videocamere, forse perché chi ha agito conosceva già il luogo.

In secondo luogo, in entrambe le occasioni, Ranucci stava tornando a casa dopo un periodo di assenza, fatto che suggerisce possibili appostamenti e pedinamenti. I proiettili vennero lasciati volutamente in vista – visibili a un occhio attento – quasi con la consapevolezza che sarebbero stati scoperti. Da qui è nata una riflessione investigativa sul mandante: più che un grosso clan criminale, l’ipotesi più concreta è che qualcuno abbia commissionato l’atto, affidandolo a manovalanza locale. Qualcuno che ha agito “a titolo personale” — magari un imprenditore legato ad appalti poco chiari o un intermediario che teme di perdere vantaggi.

Un elemento che alimenta ulteriori sospetti: nello stesso giorno dell’attentato è stato trasferito un pentito di mafia, che aveva collaborato con Report su temi quali la “trattativa Stato-mafia” e affari illeciti legati all’eolico — argomenti che torneranno nella prossima stagione del programma. Al momento non ci sono riscontri certi, ma la coincidenza è al vaglio degli inquirenti. Proseguono le indagini: acquisiti filmati di telecamere vicine per risalire al percorso di un’auto sospetta e di un uomo incappucciato visto aggirarsi davanti al villino.