IL CASO

Bambina nata morta nella casa della maternità: “Poteva salvarsi”

I genitori della piccola contestano i mancati esami preventivi

Bambina nata morta nella casa della maternità: “Poteva salvarsi”

Con gli esami preventivi si sarebbe potuta salvare la piccola nata morta nella Casa della maternità “Il Nido”  in via Marmorata a Testaccio, lo scorso 12 settembre. Lo sostengono i genitori della bambina, Noemi e Sandro Torella, e il loro legale (Studio Sgromo). Come riportato dal Messaggero, due giorni prima del parto la mamma aveva delle perdite, considerate normali dall’ostetrica, che seguiva la donna e che l’ha assistita nel parto insieme alla direttrice della struttura sanitaria.

Bisogna evitare i rischi del caso, dovuti al fatto che la mamma era una primipara attempata, ovvero di età superiore ai 35 anni ed un rischio superiore alla media. Nelle contestazioni c’è anche il mancato tracciato cardiaco del feto il giorno del parto.

In attesa, che vengano definiti ruoli e responsabilità nella triste vicenda, l’appello alla presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, che simili strutture siano collegate agli ospedali per rendere al minimo i rischi.