L’attenzione alle famiglie perché in Italia, come nel resto d’Europa, c’è il grande tema del calo delle nascite. La tutela della vita “dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte”. L’apertura ai migranti e l’attenzione al clima, ma anche il ritorno alle tradizioni senza cedere alle mode e alla cultura “fluida”. Sono questi i temi che Papa Leone XIV sottolinea nella visita di Stato al Quirinale. Le questioni sociali attraversano anche il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale sottolinea che non bisogna arrendersi “a una prospettiva di una società dominata da oligarchi, dominata dal censo”. Come anche auspica una politica che rifugga “dall’esaltazione dei contrasti”.
La visita di Stato di Papa Leone XIV al Quirinale, alla quale era presente anche la premier Giorgia Meloni, era cominciata la mattina con un cerimoniale d’altri tempi: gli onori militari, le bande, la scorta dei corazzieri a cavallo, e quel simbolico varcare il confine tra la Città del Vaticano e l’Italia con l’accoglienza al Papa, a Piazza Pio XII, da parte del vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.
Poi l’arrivo al Palazzo del Quirinale, fino al 1870 residenza dei Papi, con il colloquio privato tra il Capo dello Stato e il Papa, durato oltre mezz’ora. Quindi le due dichiarazioni nelle quali sono stati richiamati i temi più importanti e sentiti. E se la pace e il difficile contesto internazionale sono presenti nei ripetuti appelli, sia da parte del Papa che del Capo dello Stato, sono i temi che toccano la politica e la società italiana il cuore del discorso del Pontefice. E richiamano quei valori ai quali la Chiesa dà una primaria importanza, dalla dignità dell’uomo che deve essere sempre al primo posto alla necessità di tutelare la vita. E in un Paese in cui si discute del suicidio assistito e dove l’aborto ciclicamente torna ad essere argomento di polemica, le parole del Papa americano suonano come un messaggio diretto alla politica.
Leone sottolinea allora “la fondamentale importanza, ad ogni livello, del rispetto e della tutela della vita, in tutte le sue fasi, dal concepimento all’età avanzata, fino al momento della morte. Auspico che continui a crescere questa sensibilità, anche per ciò che riguarda l’accessibilità delle cure mediche e dei medicinali, secondo le necessità di ciascuno”. Sulla famiglia: “il sostegno indispensabile di un lavoro dignitoso, in condizioni eque e con attenzione alle esigenze legate alla maternità e alla paternità”. Sul capitolo migranti il Papa ringrazia l’Italia per lo spirito di accoglienza e incoraggia a “mantenere sempre vivo l’atteggiamento di apertura e solidarietà”. Infine richiama la tradizione italiana: “Non lasciamoci affascinare da modelli massificanti e fluidi, che promuovono solo una parvenza di libertà”.
“E’ un privilegio e motivo di grande emozione accoglierla al Quirinale. Questa cerimonia vuol suggellare il legame imprescindibile tra santa sede e Italia”, sono le parole con le quali Mattarella accoglie il Pontefice. “Viviamo tempi di grande difficoltà, il secondo dopo guerra aveva saputo puntare sul multilateralismo, sistema che sembra progressivamente accantonato”. Messaggio, quello sul dialogo multilaterale essenziale per dirimere le controversie, richiamato anche dal Papa. Mattarella quindi esprime al Papa il suo apprezzamento per la “Dilexi te”, l’Esortazione Apostolica diffusa nei giorni scorsi, perché “sollecita all’indispensabile trasformazione di mentalità. Non vogliamo arrenderci alla prospettiva di una società dominata da oligarchi o, meglio, da privilegiati, in base al censo, alla spregiudicatezza, all’indifferenza verso gli altri, che si profila rimuovendo i valori di uguaglianza, di solidarietà, di libertà”.