Disposto il carcere e una perizia psichiatrica per la donna arrestata a seguito dell’esplosione di una bombola di ossigeno avvenuta nella zona di un cantiere in via Prenestina, a Roma. La 39enne senza fissa dimora di origine cubana durante l’udienza per direttissima di fronte al giudice monocratico del Tribunale capitolino, si è difesa raccontando di aver acceso il fuoco perché aveva freddo, e che non voleva far male a nessuno.
I reati contestati nei confronti della donna sono quelli di incendio doloso e resistenza a pubblico ufficiale, in quanto è accusata di aver appiccato l’incendio che ha generato la deflagrazione all’altezza di viale Palmiro Togliatti, nell’area di un cantiere per il rinnovo della rete tranviaria. Un fatto grave, secondo quanto sottolineato dal giudice, in quanto “avrebbe potuto portare alla morte di chi si trovava nel raggio dell’esplosione”.
A termine dell’udienza, il tribunale ha convalidato l’arresto e, su richiesta sia del pubblico ministero che della difesa, ha disposto una perizia psichiatrica per la 39enne. La donna è stata quindi trasferita nel reparto psichiatrico del carcere di Rebibbia.