Anche le città di Roma e Napoli sono danneggiate dalla cattiva burocrazia. Nel 2024 l’Istituto Poligrafico e la Zecca dello Stato hanno pubblicato 305 Gazzette Ufficiali a cui vanno sommati 45 Supplementi ordinari e straordinari. Complessivamente questi 350 documenti sono costituiti da 35.140 pagine. Se quest’ultime fossero state stampate, il peso raggiunto da questa montagna di carta ammonterebbe a 84 chilogrammi. Messe una sull’altra queste gazzette formerebbero una pila di carta alta oltre un metro e 90 centimetri. Insomma una burocrazia choch caratterizzata da 35 mila pagine di norme scritte ogni anno.
Nel 2025, purtroppo, il quadro generale non dovrebbe subire grosse variazioni. Nei primi 9 mesi sono state pubblicate 227 Gazzette Ufficiali e 31 Supplementi ordinari e straordinari, per una foliazione totale pari a 25.888, “solo” 189 facciate in più rispetto a quanto pubblicato nello stesso periodo dell’anno scorso.
I dati
Nei primi 9 mesi di quest’anno, la punta massima di “produttività normativa” è stata registrata il 18 aprile. In quell’occasione, l’Istituto Poligrafico dello Stato ha stampato il Supplemento ordinario n° 13 contenete il testo, le tabelle e i grafici degli ISA che da qualche anno hanno sostituito gli studi di settore. In buona sostanza le imprese, i commercialisti, le associazioni di categoria e gli addetti ai lavori si sono trovati tra le mani un tomo da 5.157 pagine che definisce gli indicatori di tutte le attività economiche con le relative specificità territoriali che sono soggette agli ISA.
Una sovraproduzione normativa ha ingessato il funzionamento della Pubblica Amministrazione con ricadute pesantissime soprattutto per gli imprenditori di piccole dimensioni. Di fronte a questo dedalo normativo il peso della burocrazia e i ritardi decisionali in capo agli uffici pubblici hanno reso la pubblica amministrazione italiana tra le meno efficienti d’Europa.
La stima del costo annuo della burocrazia per le imprese del Lazio presenta i seguenti dati. Per la provincia di Roma la stima del costo annuo sostenuto dalla imprese per la gestione dei rapporti con la pubblica amministrazione si attesta a 5 milioni 436 mila euro. Per Latina 417 mila euro. Per Frosinone 339 mila euro. Rieti 105 mila e Viterbo 215 mila.
In Campania Napoli soffre per 1 milione e 916 mila euro. Caserta 517 mila, e a seguire le altre tre province campane.